Gaeta / “Solitudine di carta”, il vernissage dell’artista poliedrica Soledad Agresti

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GAETA – Sabato 17 settembre alle ore 20.00 presso lo spazio artistico e letterario M Arte di Gaeta si inaugura la personale di arte contemporanea “Solitudine di carta” con le opere Soledad Agresti.

Artista versatile e poliedrica, Soledad Agresti propone una serie di preziosi dipinti e installazioni realizzati con il più povero tra i materiali: la carta.

Soledad Agresti
Soledad Agresti

“La carta mi affascina. Lo ha sempre fatto – afferma l’artista – Con una piega si può creare un mondo. Puoi stropicciarla, strapparla, macchiarla e ti restituirà sempre un paesaggio diverso. La carta raccoglie in sé l’immagine di un paradosso poiché è forte e fragile al contempo, pubblica o privata, sacra e profana; può contenere segreti da tenere in una tasca, o il pesce da friggere in padella. Può avere un enorme valore, carta moneta, o essere semplicemente carta straccia”.

Il dipinto e l’istallazione, due approcci artistici molto diversi, perché?

“Un solo linguaggio non mi basta – continua la Agresti – ho troppo da dire e da raccontare ed ogni cosa va detta in un suo modo giusto. Ad esempio ci sono molti modi di dire ‘ti amo’ ma solo uno sarà il modo adatto a quel luogo, quel momento e quella persona, solo uno giusto per raccontare la sincerità della tua emozione … tutti gli altri saranno solo dei palliativi”.

D’altra parte l’arte l’ha sempre affrontata così, Soledad Agresti, nell’unico modo che conosce; da artista poliedrica, infatti, declina la sua poetica attraverso molteplici linguaggi: la performance attoriale e la drammaturgia (per i quali è stata insignita con premi nazionali ed internazionali), l’illustrazione, la fotografia, la pittura, la scultura, alla costante ricerca del modo più efficace per trasferire al fruitore le sue emozioni senza porre limiti al come.

Il vernissage, che apre l’esposizione delle opere di Soledad Agresti “Solitudine di carta”, si terrà sabato 17 settembre alle ore 20.00 presso lo Spazio Artistico e Letterario M Arte in via Lungomare Caboto, 10 – Gaeta (affianco all’ingresso principale del Grand Hotel Villa Irlanda) gestito dall’ACR Mar d’Arte, affiliato C.A.P.IT.

La mostra sarà visibile tutti i fine settimana (venerdì, sabato e domenica) fino a venerdì 30 settembre 2016, con apertura alle ore 18.00.

Per info scrivere a martegallery@gmail.com oppure chiamare al 3409723737

Biografia

Nata a Formia, Soledad Agresti, si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove viene da subito individuata come una dei più promettenti allievi della facoltà: nel 1999, infatti, viene selezionata per rappresentare l’Accademia di Napoli alla Biennale di Alatri. Nel 2000 il critico Gerardo Pedicini sceglie 2 suoi dipinti per l’inaugurazione dell’ala contemporanea del Museo Archeologico di Ponza, ove, uno dei due lavori rimarrà in esposizione permanente.

Nel 2001 espone per la mostra “VesuViAria” presso il Chiostro e l’Aula Massima dell’Ospedale Regina Margherita a Roma, curatore e critico Italo Evangelisti e nella manifestazione “Napoli tra Colori e Suoni” tenutasi nella Villa Comunale di Napoli. Sempre nel 2001 i suoi dipinti dall’anima tormentata ed espressionista, fatti di segni graffiati e pitture pastose e materiche, sono richiesti per dare volto ai drammatici resoconti fatti per la presentazione del libro “Non Sopportiamo la Tortura” di Riccardo Noury, Castello Baronale di Fondi in collaborazione con l’associazione umanitaria Amnesty Internatinal.

Durante il successivo anno, per la prima volta, la Agresti entra in contatto con il mondo dei musei demoantropologici dove, per dare forma a beni immateriali, si fa largo uso della scenografia emozionale in cui pittura, scultura e installazione dominano la scena. Il 2002 è, infatti, l’anno che la vede tra gli artisti che lavorano per il Museo Demoantropologico del Brigantaggio di Itri. A questo seguiranno il Museo delle “Terre di Confine” di Sonnino (2008), il Museo Demoantropologico della Scrittura “Aldo Manuzio” di Bassiano (2009), il Museo dell’Infiorata di Genzano di Roma (2010) ed, infine l’ennesima collaborazione per l’allestimento scenografico per la mostra evento “[S]ogetti migranti: le cose dietro le persone”, inaugurata il 20/09/2012 al Museo Nazionale Preistorico Etnografico Luigi Pigorini di Roma.

Tra le mostre si ricordano “Viaggiatori sulla Flaminia – Giardini ultimi, Ultimi giardini” a cura Giuliano Macchia e di Franco Troiani con la Galleria Civica d’Arte Moderna di Spoleto, il Museo Archeologico di Spoleto e l’Albornoz Palace Hotel, in concomitanza al “Festival dei Due Mondi” di Spoleto (2003); l’esposizione e vendita di beneficenza “SOLID’Arte”, a cura del critico Gerardo Pedicini, tenutasi dal 22 maggio al 6 giugno 2005 presso la Casina Pompeiana (Villa Comunale) a Napoli e dal 18 al 28 ottobre l’Antisala Conciliare di S. Maria La Nuova a Napoli; l’esposizione per il “Premio Internazionale d’Arte SS325”,dal 16 giugno al 3 luglio 2005 nell’area espositiva ex Stabilimento Meucci a Vernio (Prato), critico e curatore Don Giuseppe Billi; la mostra “Kragos (l’urlo) – le strade naturali della violenza” tenutasi a Milano dal 18 dicembre 2005 al 15 gennaio 2006 curata da Pamela Maione la mostra “Gli abiti del male” (2010) presso il Museo MAGMA di Roccamonfina a cura di Paolo Feroce; le istallazioni presso il Parco “De Curtis” di Gianola nell’ambito del Fe.C.S.- Festival della Città Sostenibile (2013); le attività performative attuatesi presso i locali “OVAL” e “Sheep Drunk” di Londra nell’agosto del 2015; performance e proiezione in anteprima del video “Atropo” presso l’atelier di moda S.D.G. East London.

L’atelier è il creatore dell’abito che, con la maschera progettata da Soledad Agresti, hanno costituito il costume che l’artista indossa nel video (agosto 2015). Tra giugno e luglio del 2016 realizza un murales ad Osnago, presso lo Spazio De Andrè, per il festival “La voce del corpo”; per lo stesso festival esegue anche la performance “Il Traguardo” nel sito di Villa Galimberti. ​Un capitolo a parte merita la sua attività di scenografa e costumista che dal 2004 ad oggi la vede lavorare incessantemente per la Compagnia Teatrale Imprevisti E Probabilità e per il suo regista Raffaele Furno. Proprio il Furno nel 2004 richiede la collaborazione di Soledad Agresti come Graphic Designer per lo spettacolo teatrale- “Mirrors of Repentance. In Nomine Consumptionis” messo in scena presso lo Struble Theater, Northwestern University, Evanston IL, Chicago e per lo spettacolo teatrale – “Nea-pop-litan a.k.a. The Power of Subversion” tenutosi al Wallis Theater, Northwestern University, Evanston IL.