Fondi / Serata culturale con la comunità di Sant’Egidio

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FONDI – Il Sindaco Salvatore De Meo rende noto che Mercoledì 24 Agosto alle ore 20.30 nel chiostro di San Domenico si svolgerà il consueto appuntamento culturale estivo organizzato dal Comune di Fondi e dalla Comunità di Sant’Egidio, il cui rapporto – in collaborazione con il  MOF – Centro Agroalimentare all’Ingrosso – si sviluppa da tempo in ambito sociale durante tutto l’anno con il sostegno fattivo per il contrasto alle povertà della città di Roma e della Regione Lazio.

L’appuntamento di quest’anno è con la presentazione dell’ultimo libro del fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi: “Periferie. Crisi e novità per la Chiesa” (Jaca Book 2016). Ne discuteranno con l’autore il vescovo di Gaeta Mons. Luigi Vari e il Primo Vice Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani.

La manifestazione è organizzata dal Comune di Fondi e dalla Comunità di Sant’Egidio in collaborazione con MOF – Centro Agroalimentare all’Ingrosso, Banca Popolare di Fondi, Conad Superstore Fondi e il patrocinio del Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi.

Andrea Riccardi vede nelle tante aree marginali della società contemporanea il luogo privilegiato di crisi e di novità per la Chiesa cattolica. Nel suo libro egli evidenzia come le periferie siano molto più integrate da un punto di vista della comunicazione rispetto a quelle del secolo scorso ma al tempo stesso distaccate e non rappresentate da un punto di vista sociale e politico, con reti sociali scadenti o assenti. La complessità del controllo degli spazi urbani periferici consente l’infiltrazione di mafie e cartelli del crimine.

Scrive Riccardi: «Dopo il Vaticano II, sulla scorta del rinnovamento dell’eccelesiologia, si è molto insistito sulla dimensione della Chiesa locale, ma è stato un rinnovamento a metà. La Chiesa locale, a sua volta, ha spesso una visione centralistica che non dà spazio alle periferie. Non basta dividere le diocesi e rendere il centro più prossimo alle periferie. Occorre suscitare nuove realtà cristiane nelle periferie, accettandone la storia e la configurazione. Non tutto può essere programmato dal centro. E la diversità delle esperienze cristiane sullo stesso territorio non significa competitività. Il vero punto focale è quello di un cristianesimo inserito nella cultura e nella realtà urbana, soprattutto, delle periferie».