Itri / Oggi i funerali di Gianluca Ialongo

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ITRI – Verranno celebrati oggi, alle 15,30, presso la chiesa dell’Annunziata, a Itri, i funerali di Gianluca Ialongo, il 26enne (li avrebbe compiuti martedi 17 maggio) panettiere, deceduto a seguito delle gravissime ferite riportate a causa del tragico impatto che la Matiz, sulla quale viaggiava per recarsi, con la moglie, Mara Fantasia, incinta di sette mesi, a Roma, per un controllo ginecologico.

Le lungaggini procedurali che dilatano i tempi per la cerimonia del rito esequiale, sono state contenute nel minor lasso temporale possibile, così da consentire all’<antica impresa Salvatore Salemme di Gaeta> di poter approntare tutti gli adempimenti che contorneranno il rito religioso che si preannuncia affollatissimo data l’affabilità del giovane che gli aveva fatto conquistare amicizie e simpatie anche fuori di Itri. Tra l’altro, a commuovere ancor più l’opinione pubblica è giunto il gesto nobilissimo dei familiari che hanno deciso di donare gli organi del congiunto mentre era ancora vivo, subito dopo la certificazione della cosiddetta morte cerebrale.

Desta anche toccante ammirazione l’impegno spontaneo di alcuni amici della famiglia che, anziché disperdere soldi e quant’altro per una maestosa cornice floreale, hanno deciso di dedicare i proventi di una raccolta spontanea di fondi alla compagna di Gianluca, già madre di una meravigliosa bambina di un anno e mezzo e, tra due mesi, genitrice di un secondo figlio che i controlli medici hanno certificato di sesso maschile e che, con la sua festosa presenza in casa, tutti si augurano che faccia invertire la ruota della sfortuna per questa famiglia tanto sfortunata quanto aperta e disponibile con tutti.

Tutto questo mentre sulla rete si moltiplicano le commosse attestazioni di partecipazione al dolore della famiglia, già provata dalla scomparsa prematura del papà di Gianluca, Virginio, e, non ultimo, dallo spostamento della data del matrimonio della sorella, Marina, che sarebbe dovuta convolare a nozze proprio sabato 14 maggio nella stessa chiesa dove oggi un intero paese, e non solo, piange un fiore ingiustamente strappato ai suoi cari, alla comunità, alla Terra.

Orazio Ruggieri