Fondi / Gli alunni del Liceo Piero Gobetti di Fondi scendono in piazza

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FONDI – Da ieri, giovedì 21 gennaio, hanno preso avvio le iniziative di protesta degli alunni del Liceo Gobetti. Potrebbero apparire tardive, rispetto al 7 gennaio, giorno in cui è stato pubblicato il DDL con cui l’ufficio scolastico regionale confermava la DDG del 29 dicembre 2015 con la quale la Regione Lazio decideva di rinviare ancora una volta l’esecuzione del piano di dimensionamento delle scuole superiori della città di Fondi.

Le ragioni dello spostamento della protesta sono legate all’organizzazione della scuola: gli alunni del Gobetti, consapevoli dell’impegno dell’Istituto nelle attività previste per la Notte Nazionale del Liceo Classico nonché nelle attività di orientamento per gli alunni delle terze medie, non hanno voluto pregiudicare la buona riuscita di iniziative funzionali alla crescita della scuola.

Le attività di protesta prevedono:
1. una assemblea straordinaria nel giorno 21 gennaio
2. una manifestazione il 22 gennaio per le strade del centro storico di Fondi;
3. l’occupazione della scuola fino a domenica 24 gennaio.

“Anche la scelta di occupare i locali del Liceo da venerdì a domenica notte – spiegano gli studenti – potrebbe risultare inconsueta, ma ancora una volta essa scaturisce dal nostro senso di responsabilità; non vogliamo pregiudicare le attività necessarie per una proficua chiusura del primo quadrimestre né privare nessuno del sacrosanto diritto allo studio, ribadendo però anche il nostro “diritto alla protesta”.

Protestiamo per non essere stati minimamente considerati e ascoltati nei giorni seguenti al 18 dicembre, quando, in modo del tutto inaspettato, si è avuto un radicale cambiamento di rotta rispetto alla delibera provinciale che istituiva i due poli, quello liceale e quello tecnico;

Protestiamo per una “non decisione” che ci condanna ancora alla reggenza, privandoci dell’opportunità di avere in sede sia il DS che il DSGA; Protestiamo per una “non decisione” che rimanda ancora la soluzione dei nostri problemi strutturali;
Protestiamo per una “non decisione” più dolorosa di qualunque decisione”.