Porto di Civitavecchia

Porto, in 12 vogliono Pasqualino Monti

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Pasqualino Monti
Pasqualino Monti

CIVITAVECCHIA – Tutti lo vogliono. In dodici sono usciti allo scoperto nelle scorse ore per incoronare Pasqualino Monti, attuale presidente dell’autorità portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta al vertice di Molo Vespucci anche per il prossimo mandato. Mentre le voci di un possibile commissariamento e del network dei porti di Roma e del Lazio e la nuova legge che rivoluzionerà il ruolo delle authority pongono serie incognite sul futuro gestionale, arriva il consenso alla riconferma da parte di diverse categorie che siedono in comitato portuale. Innanzitutto i rappresentanti dei lavoratori Eletti nel luglio 2012 ed insediatisi a settembre dello stesso anno: Luca Lupi (categoria dipendenti Autorità Portuale);Patrizio Loffarelli (lista “Porto, sviluppo e lavoro”), Enrico Luciani (lista “Filt Cgil con i lavoratori per lo sviluppo del porto”), Alfonso Astuti (lista “Filt Cgil con i lavoratori per lo sviluppo del porto”), Massimo Gattuso (lista “Porto, sviluppo e lavoro”), tutti appartenenti ad imprese di Civitavecchia. Ma c’è anche l’unico rappresentante in Comitato delle imprese portuali di Gaeta, Vittorio Mazza, eletto nella lista ‘‘Porto futuro’’. A sostegno di Monti anche i rappresentanti delle categorie datoriali: Stefano Cenci (industriali); Domenico Ferraiolo (armatori);Diego Melchiorri (Imprenditori art. 16 e 18); Ugo La Rosa (Spedizionieri); Giannandrea Palomba (Agenti e Raccomandatari), Autotrasportatori, Sestilio Felli (autotrasportatori).

Di seguito il documento ufficiale inviato al ministro per le infrastrutture e trasporti Maurizio Lupi ed al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

“I componenti del Comitato Portuale, Rappresentanti delle Categorie e dei Lavoratori Portuali, evidenziano come la scadenza del mandato del Presidente dell’Autorità Portuale possa e debba rappresentare una occasione per aprire un confronto più ampio sulla portualità e le ricadute ed interconnessioni economiche sul territorio, che sia preceduto da una necessaria quanto fondamentale analisi del lavoro fatto in questi ultimi anni, dei progetti realizzati e quelli in corso di realizzazione, dello sviluppo economico che sta derivando dal porto, delle opportunità ulteriori che il porto può generare per il nostro territorio e delle criticità del sistema portuale che la politica dovrebbe aiutare ad affrontare. Il Network Portuale di Roma e dei Porti del Lazio ha confermato nell’ultimo triennio l’avvedutezza del disegno strategico che lo ha delineato quale unico esempio del panorama nazionale di rete a livello regionale. La crescita sia dei traffici scalanti le strutture portuali, sia delle attività economiche connesse, nonché l’azione di potenziamento dell’operatività complessiva degli scali, realizzata in una fase di congiuntura economica non favorevole, oggi pone il network in uno stato di efficienza che permette di consolidare la posizione del cluster nel panorama Mediterraneo, Europeo ed Internazionale.

L’outlook dello scalo è del resto intimamente connesso alla strategia di fondo a cui si uniforma l’azione dell’Ente: quella di rappresentare il gate marittimo della seconda area di consumo italiana (Roma ed il suo hinterland) e ciò è avvenuto nell’ultimo triennio consolidando definitivamente il processo avviato che ha visto la trasformazione da porto con orizzonte commerciale legato a traffici regionali e di collegamento marittimo–ferroviario con la Sardegna a infrastruttura di riferimento per uno degli Hub logistici di primario rilievo a livello europeo destinato ad assumere il ruolo di polo gravitazionale dei traffici più significativi diretti e/o provenienti dall’area Romana e non solo. Si evidenziano in tal senso:

1) il ruolo di scalo leader del mediterraneo assunto e fortemente consolidato nel settore delle navi da crociera;

2) il recentissimo avvio di traffici strategici per il sistema produttivo nazionale, come nel caso della produzione automotive F.C.A. realizzata nello stabilimento di Melfi e destinata al mercato del Nord America che per la prima volta ha consentito l’attivazione di una linea diretta dal Porto di Civitavecchia per i Porti di Halifax e Baltimora, rendendo possibile la produzione di autovetture in Italia che avranno un marchio americano e gireranno in 100 diversi paesi del mondo con il più grande armatore italiano del settore RO-RO Grimaldi Group;

3) la conferma di scalo di riferimento per la filiera dell’importante insediamento siderurgico di Terni;
4) l’avvio della fase realizzativa del Nuovo Terminal Container, alla base della “Piattaforma Lazio”, con caratteristiche oceaniche in grado di accogliere unità da 18.000 Teus, per un investimento pubblico-privato di oltre 500 milioni di euro.

5) la trasformazione del Porto storico, sito in un contesto unico al mondo, in Marina Yachting, con l’apertura di un nuovo mercato per le aziende locali erogatrici di servizi richiesti dalla nautica da diporto dei mega-yacht;
6) Il ruolo di soggetto attuatore della Zona Franca Aperta nelle aree portuali e retroportuali;
7) La leadership nel traffico agroalimentare ortofrutticolo con l’attivazione della prima linea diretta che il nostro paese attraverso il Porto di Civitavecchia avrà con il Guatemala, la Costa Rica e la Colombia.

E’ anche opportuno segnalare che molto di quanto sopra riportato è stato reso possibile dall’eccezionale sinergia e comunità di intenti venutasi a costituire tra le Maestranze Portuali ex art. 17 e le Imprese Portuali, che è stata promossa, incoraggiata e concretamente realizzata dall’Autorità Portuale, che ancora una volta ha saputo interpretare al meglio il suo ruolo di guida e promozione degli scali del network, riuscendo a rendere possibile una modalità operativa che è ormai assurta ad esempio a livello nazionale.

Contestualmente, si sta procedendo alla conclusione della realizzazione degli interventi previsti nel primo lotto delle opere strategiche del porto di Civitavecchia ed al reperimento delle risorse ed alla progettazione delle opere del secondo lotto che, insieme alla citata darsena energetico grandi masse (che diventerà il nuovo terminal container dello scalo, con una capacità da 1,5 milioni di teus) porteranno ad ultimare quanto previsto dal piano regolatore portuale.

Per il porto di Fiumicino è stato portato a termine il procedimento per la richiesta di fondi BEI per la realizzazione del primo stralcio del porto commerciale, per oltre 160 milioni; mentre a Gaeta sono iniziati i lavori per il raddoppio della banchina commerciale e per portare i fondali a – 12 metri, grazie al primo e più ingente finanziamento del Fondo Infrastrutture, da 33 milioni di euro, che sia mai stato destinato al porto di Gaeta.

Si sta così attivando, tra finanza pubblica e privata, circa un miliardo di euro di investimenti per i prossimi anni.
In questo contesto, in cui si è a metà del guado ideale che finora ha consentito, in chiara controtendenza con lo scenario nazionale, ed in particolare regionale, di creare posti di lavoro e di avere, nonostante tutto, saldi occupazionali attivi, non garantire continuità all’azione amministrativa, programmatoria, progettuale, realizzativa e promozionale dell’Autorità Portuale significherebbe rischiare concretamente di fermare la ripresa, orientare altrove gli investitori, perdere tempo e risorse che potrebbero essere allocate su altri progetti di sviluppo, lontani da questoterritorio.

Oggi Civitavecchia non può permettersi di perdere quel ruolo strategico che ormai le viene unanimemente attribuito nell’economia della regione e non solo, in virtù delle politiche portuali di sviluppo perseguite dall’Autorità Portuale, in piena sinergia con tutti gli attori istituzionali protagonisti dell’Economia del Mare, che hanno consentito di raggiungere obiettivi importanti e forse impensabili solo pochi anni fa, e di lanciare una sfida al mercato che fa del porto di Civitavecchia e più in generale del Network portuale laziale un asset strategico per la creazione di valore e di lavoro nell’economia del Sistema Lazio.

E’ evidente che non garantire la necessaria continuità alla guida di questi processi di sviluppo, che richiedono un orizzonte temporale complessivo di un decennio per essere portati a compimento, potrebbe mettere seriamente in discussione la capacità di cogliere le sopra menzionate opportunità, solo pensando agli inevitabili tempi morti che caratterizzano ogni passaggio di testimone.

Siamo, inoltre, convinti che il Sistema dei Porti del Lazio sia un Sistema Economico ed Infrastrutturale strategico per la nostra regione, ma rappresenta anche un sistema di estrema complessità, che solo una guida caratterizzata da competenza, esperienza e capacità manageriale può governare.

Per questo, i Rappresentanti delle Categorie Imprenditoriali e dei Lavoratori Portuali, in Comitato Portuale, auspicano che il Governo e la Regione Lazio, che hanno sempre finora riconosciuto pubblicamente e sostenuto, nell’ambito dei propri poteri e competenze, l’importanza delle azioni mirate alla crescita dei porti di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, confermino questo impegno che ha consentito già di raccogliere risultati importanti e con ulteriore lungimiranza compiano la scelta migliore, per proseguire nel percorso di sviluppo intrapreso, confermando, Pasqualino Monti alla presidenza dell’Autorità Portuale di Civitavecchia-Fiumicino-Gaeta”.