Fondi / Normanno Soscia – Itinerario pittorico, la mostra dell’artista itrano al San Domenico

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FONDI – Organizzata dal Parco Naturale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi, in collaborazione con il Comune di Fondi. sarà inaugurata giovedì 17 dicembre alle ore 17.00 la mostra del maestro itrano Normanno Soscia dal titolo “Itinerario pittorico”, allestita presso il complesso di San Domenico, ex convento sito nel cuore del centro storico di Fondi, in largo Luigi Fortunato, all’interno della Sala Domenico Purificato.

L’esposizione, organizzata dal Parco Naturale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi, in collaborazione con il Comune di Fondi, sarà curata e allestita dall’Architetto Raffaele Fabrizio.

La mostra, che rimarrà aperta sino al 16 Gennaio 2016, si potrà visitare tutti i giorni  dal lunedì alla domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00. Ingresso libero.

Itri è il suo paese, terra di grani, vigne e pastura la sua lucente campagna; terra altresì di soggiacente civiltà romana, di sepolti loculi e reperti, di costruttori e vasai, lapicidi e guerrieri. Di quella prima civiltà Soscia ha succhiato vitali linfe, ha ritrovato in sé effimere pulsioni, ha quotidianamente impastato la memoria e il sogno, il lavoro e la gioia, l’opus e l’otium. E’ il vasto fondo onirico a suscitare e accogliere presenze d’una meno remota, meno immobile realtà: quella appunto agreste, degli anni giovanili, con le voci e i volti che popolavano vicoli e piazze, coi riti funebri e nuziali. Materia tutta portata nel sangue e nell’anima, materia dipinta e cantata […] (Pasquale Maffeo)

[…] Il pittore è fedele a se stesso ed è pure continuamente nuovo, persiste e cambia, è uno e multiplo e così ininterrottamente ci sorprende […] è antico sostanziato da antiche memorie, ed è contemporaneo, sporto sui miti di oggi con il sorriso malizioso della demistificazione e dello straniamento […] (Marcello Carlino)

Normanno mantiene una giusta misura tra regola e azzardo – se avesse seguito l’azzardo più estremo si sarebbe autodistrutto come artista, lasciandoci solo, eventualmente, qualche opera folgorante – Il genio va sostenuto dall’ingegnosità, la sfida dalla pazienza, l’intuizione o ispirazione dall’umile e quotidiano esercizio della tecnica […] (Fabrizia Ramondino)

[…] Nella pittura di Soscia ogni cosa ha il suo posto nella memoria: la casa rosata, il busto romano, il giocoliere, la bella popolana, l’autoritratto. E’ il teatro della memoria, un teatro personale, intimo, familiare, insieme ludico e drammatico, in cui l’artista recupera i colori e le suggestioni della propria terra, i frutti e i fiori, la natura e l’archeologia gli spiriti e le magie; un teatro mai puramente fantastico o legato all’esplosioni dell’inconscio, ma rivissuto in una temperie riflessiva e meditativa, come attinto alla storia senza fine del tempo […] (Giorgio Agnisola)

(Foto copertina: Pescatori di sirene – Normanno Soscia)