Tra censimento e ricorsi contro le multe, è già attivo in Italia un nuovo tipo di Autovelox. Questo non sanziona le infrazioni ai limiti di velocità
Questione Autovelox ormai vicina a una svolta. Entro il 29 novembre, tutti gli enti coinvolti devono ultimare il censimento per la mappatura dei rilevatori di velocità.

Comuni e Province sono obbligati a comunicare, tramite l’apposita piattaforma, tutti i dati relativi alle postazioni autovelox attive sul proprio territorio, specificandone modello, tipologia, capacità di misurazione e eventuale presenza o meno dell’omologazione. Un requisito quest’ultimo che, come ribadito anche recentemente dalla Cassazione, è necessario affinché le multe emesse dai dispositivi siano legittime ed esigibili.
Dopo il 29 novembre, tutte le postazioni autovelox non censiste saranno considerate nulle e senza efficacia sanzionatoria. Un orientamento confermato anche da Matteo Salvini. Il Ministro dei Trasporti ha voluto fortemente questa iniziativa per provare a limitare il meccanismo consolidato che assimila gli autovelox a strumenti utilizzati dagli enti locali soprattutto per fare cassa con i proventi delle multe che, alquanto raramente, vengono usati per lavori o migliorie per la sicurezza stradale.
Un nuovo “autovelox” attivo in Italia, ecco cosa sanziona
Non è un autovelox tradizionale ma ha caratteristiche alquanto simili, l’SV3, già ribattezzato Sorpassometro. L’Italia è uno dei primi paesi in Europa ad adottare questi dispositivi che possono essere installati, con l’autorizzazione prefettizia, in zone con un elevato tasso di incidentalità. Cosa sanziona l’SV3 ? Semplicissimo, i sorpassi laddove non è consentito effettuarli e altre manovre pericolose per gli utenti della strada.
La sanzione viene comminata attraverso un sistema alquanto sofisticato e difficilmente contestabile. L’SV3 integra due dispositivi ovvero sensori collocati sul manto stradale e videocamere ad alta definizione che registrano immediatamente l’infrazione tramite un clip inviata per via telematica all’autorità.

Facciamo un esempio pratico. Un’automobile o una moto oltrepassano la linea continua di sorpasso in un tratto stradale in cui è attivo l’SV3. A quel punto sensori e telecamere acquisiscono i dati della vettura con un breve video di pochi secondi ma sufficienti per riprendere l’infrazione commessa. Chi gestisce l’SV3 riceve il materiale e, dopo un’opportuna valutazione, viene erogata la sanzione prevista.
Non solo sorpassi. Come anticipato, l’SV3, laddove installato, può anche sanzionare altre manovre vietate dal Codice della Strada. Tra queste anche la guida contromano che nei casi più gravi può comportare una multa di 1.300€. Per quanto riguarda, invece, il divieto di sorpasso si va da un minimo di 42€ a un massimo di 666€ se la manovra avviene in prossimità o corrispondenza di curve, dossi o altri casi di scarsa visibilità. Prevista anche la decurtazione di punti dalla patente.