Ci siamo quasi. Comunicate le date di inizio dei saldi invernali, il periodo di sconti che arriva subito dopo il Natale.
E’un appuntamento fisso che si rinnova all’inizio di ogni nuovo anno quello dei Saldi Invernali, ovvero del periodo di sconti e offerte che interessa varie tipologie di prodotti in vendita sia nei negozi tradizionali che sui portali di e-commerce.
I Saldi Invernali, così come quelli estivi, non hanno caratteristiche in stile Black Friday per intenderci. Gli sconti si applicheranno infatti prevalentemente su abbigliamento, calzature, pelletteria, biancheria intima, articoli per chi pratica sport e prodotti per la cura della persona. Restano esclusi i prodotti alimentari e anche quelli di elettronica anche se non sono escluse iniziative promozionali pure in questo settore.
Di fatto, rientrano principalmente nei saldi invernali tutti quei prodotti di determinate categorie merceologiche suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti in un certo periodo di tempo. Questa l’impostazione di fondo che negli anni è rimasta sempre la stessa. A cambiare, invece, sono state le date di inizio dei saldi invernali. Quella del 2026 è stata appena comunicata e vale, seppur con qualche eccezione, per tutte le regioni.
Saldi Invernali, quando iniziano: il momento è molto vicino
Dal sito di Confcommercio apprendiamo che i Saldi Invernali 2026 cominceranno da sabato 3 gennaio in tutte le regioni con eccezione della Valle d’Aosta dove si inizia con un giorno di anticipo (venerdì 2 gennaio) e dell’Alto Adige. Qui il via agli sconti è stato fissato a festività natalizie ultimate ovvero l’8 gennaio. La durata dei saldi può variare. Generalmente è di sei settimana ma si può arrivare anche a 60 giorni.
Confcommercio ha anche emanato un vademecum con le regole base da seguire per i consumatori che effettueranno compere nel periodo dei saldi. Benché sia un periodo favorevole per gli acquisti, durante i saldi capita purtroppo di imbattersi in pratiche commerciali poco chiare se non scorrette.
Anzitutto, i commercianti devono indicare il prezzo di vendita precedente dell’articolo in saldo, lo sconto applicato e il nuovo costo. Benché i prodotti in svendita, soprattutto per quanto riguarda abbigliamento e calzature, siano passibili di deprezzamento per le loro caratteristiche di stagionalità, occorre prestare la massima attenzione a non imbattersi in possibili scorte di magazzino o in altro materiale rimasto a lungo invenduto.
Confcommercio ha precisato inoltre che tutti gli articoli in saldo godono del diritto di reso se il prodotto risulta danneggiato o non conforme. Al contempo, gli acquisti in saldo si possono effettuare con modalità di pagamento elettronico negli store alla stregua di quanto previsto per quelli esenti da sconti.
