Ennesimo tentativo di truffa in atto. Coinvolta nuovamente (suo malgrado) l’Agenzia delle Entrate. Il metodo è sempre lo stesso. Ecco come difendersi e proteggere i vostri dati
Un fenomeno davvero inarrestabile quello dei tentativi di truffa perpetrati allo scopo di carpire alle vittime informazioni personali e altri dati assolutamente riservati.

Mail, SMS, messaggi su WhatsApp o su altri social network, il metodo è sempre lo stesso ovvero quello di inviare comunicazioni fraudolente allo scopo di indurre l’utente a cliccare su un link o laddove richiesto per portare a termine il raggiro. Una strategia che spesso (purtroppo) funziona soprattutto se le false comunicazioni risultano create artatamente sfruttando, ad esempio, loghi e grafiche di istituzioni, forze dell’ordine e altri enti pubblici.
Quasi inevitabilmente, infatti, quando si riceve una mail o un SMS inviato fraudolentemente sfruttando nomi e indirizzi di INPS, Carabinieri, Polizia, Tribunali o Agenzia delle Entrate si è più indotti ad aprilo, leggere cosa c’è scritto e anche a dar seguito alle richieste contenute nel testo esponendosi così (anche inconsapevolmente) a conseguenze di non facile risoluzione.
L’Agenzia delle Entrate mette in guardia gli utenti, attenzione a questi messaggi
Con avviso pubblicato sul proprio sito lo scorso 26 settembre, l’Agenzia delle Entrate ha informato gli utenti sull’esistenza di una nuova ondata di false comunicazioni mail finalizzate a indurre gli utenti a cliccare su un collegamento denominato “Visualizza il Documento”che rimanda a una pagina web malevola attraverso la quale possono essere carpite credenziali di accesso e altri dati personali da non divulgare assolutamente a estranei.

La mail in questione che circola tuttora appare inviata da una casella riconducibile a personale dell’Agenzia delle Entrate e ha come oggetto e il testo “AGENZIAENTRATE DOCX”. Oltre a dichiararsi totalmente estranea da questi invii, l’ADE invita gli utenti che ricevessero mail simili a non cliccare assolutamente sui link presenti e a non fornire assolutamente qualsiasi tipo di dati personali. L’Agenzia delle Entrate non invia mai comunicazioni via posta elettronica ordinaria contenenti link tracciati (ovvero che rimandano ad altre pagine) né chiede tramite questi canali dati e altre informazione riservate agli utenti.
Chi cede i propri dati laddove richiesto si espone a conseguenze pericolosissime come, ad esempio, il furto di identità. Peggio ancora va a coloro che commettono l’imprudenza di comunicare ai truffatori eventuali codici di accesso (pin o altre credenziali) per l’accesso a conti correnti e carte di credito o prepagate. In questo caso, mettete questi strumenti letteralmente nelle mani dei malviventi che possono effettuare, indisturbati, tutte le operazioni che desiderano. In primis, bonifici e prelievi con le conseguenze che vi lasciamo immaginare.