L’attività cerebrale è soggetta a determinate variazioni se succede qualcosa di specifico: come tutelare il nostro cervello secondo gli esperti
Un aspetto fondamentale della nostra vita quotidiana è dato dalla nostra attività cerebrale, sempre in movimento. E dal rapporto molto stretto che questa ha con la nostra salute, e viceversa.

Gli studi su quanto i meccanismi neuronali possano essere sofisticati e raffinati e in grado di evolvere e progredire con il trascorrere del tempo si fanno sempre più dettagliati e accurati. Portando però a scoprire anche una realtà negativa. Ci sono momenti in cui il nostro cervello può ‘bloccarsi’ per ore. Andiamo a vedere come, perché e come possiamo evitarlo.
Cervello in stallo dopo una esplosione di rabbia: ma se riusciamo a calmarci, diventiamo più forti
Tutto questo avviene, in particolare, quando ci arrabbiamo. In quelle situazioni, l’amigdala, la parte del cervello deputata alla gestione delle emozioni, inonda il cervello con segnali di stress. C’è un aumento della frequenza cardiaca e del cortisolo, che ‘spegne’ il pensiero razionale.

Secondo quanto rilevato dagli esperti, il cervello entra in una fase in cui il pensiero logico, la memoria e la capacità di apprendimento sono compromesse per circa quattro ore. Se le esplosioni di rabbia diventano croniche, avviene così che ci siano meno legami tra la corteccia prefrontale, che gestisce la nostra parte logica, e l’amigdala, determinando una minore gestione delle emozioni e maggiore impulsività.
Al contrario, però, se si riesce a resistere agli accessi di rabbia, la corteccia prefrontale si rafforza ogni volta. E’ quella che viene definita dai neuroscienziati la neuroplasticità. Vale a dire, la capacità del cervello di modellarsi tramite la ripetizione di determinati comportamenti. E’ facile intuire che il ripetersi di comportamenti virtuosi può aumentare la nostra capacità di comprendere il mondo e gli altri. Viceversa, si auto alimentano anche i circoli viziosi.
Le prove di tutto questo emergono anche tramite una risonanza magnetica. Una corteccia prefrontale più forte determina una amigdala meno reattiva, una frequenza cardiaca più variabile e maggiore capacità di rimanere calmo. Insomma, la capacità di gestire la rabbia si auto alimenta a propria volta e ha effetti positivi sulla nostra salute, nonché sulla nostra capacità di riflettere.