Arriva una nuova sentenza contro l’occupazione abusiva delle case: adesso si riceverà un risarcimento per i danni, i dettagli
Non è raro assistere in Italia a vicende di occupazione abusiva di immobili. Molti proprietari si trovano la loro casa abitata da persone, spesso sconosciute, che dalla sera alla mattina piantano le tende nello stabile e di andarsene non vogliono proprio volerne sentire. Le infinite battaglie – legali e non – per gli sgomberi, da oggi trovano una svolta nel nuovo provvedimento. Finalmente, qualcuno pagherà i danni, qualora si verifichino episodi del genere.

La Corte di Cassazione, infatti, ha emesso un verdetto che è destinato a fare giurisprudenza. La Pubblica Amministrazione non può più rinviare lo sgombero di immobili occupati abusivamente per motivi futili, quali ad esempio la mancanza di organizzazione. Se ciò dovesse accadere, lo Stato è obbligato a risarcire i proprietari! Una sentenza accolta dai cittadini con una grandissimo sospiro di sollievo.
Arriva la sentenza contro le occupazioni abusive: ecco cosa cambia
Per la precisione, il caso che ha rivoluzionato tutto si è registrato circa un mese fa, con la sentenza n. 24053 del 28 agosto 2025. Essa riguarda un’ordinanza di rilascio di una casa occupata da ben quattro anni. La Corte ha giudicato inaccettabile questa tempistica e ha condannato il Ministero dell’Interno ad un risarcimento di oltre 183 mila euro per il danno recato alla proprietaria della dimora.

In altre parole, il mancato intervento della Pubblica Amministrazione in un lasso di tempo prolungato diventa illecito. Questo vale per chi – fino ad ora – occupava arbitrariamente un’abitazione, adducendo scuse superficiali e che trovavano “sponda” nella giustizia che prendeva tempo nell’obbligare l’evacuazione dall’immobile. Per i giudici nessuna motivazione sarà valida per ignorare un provvedimento esecutivo. Fanno eccezione solo gli impedimenti oggettivi, come situazioni di forza maggiore che impediscono uno sgombero immediato. Ma non saranno più tollerate motivazioni come la mancata disponibilità dei servizi sociali per carenze di personale, assenze operative o timori per l’ordine pubblico dovuti ad eventuali proteste.
La sentenza della Cassazione ha voluto dare un segnale forte, togliendo l’arbitrarietà dei tempi di intervento alle autorità e stabilendo che la negligenza della Pubblica Amministrazione è un illecito che comporta azioni risarcitorie. I diritti di chi subisce un danno del genere vanno tutelati. Insomma, chi occupa un immobile senza titolo dovrà liberarlo quanto prima. E le istituzioni, dal canto loro, dovranno garantire una giustizia effettiva e nei tempi giusti.