Attenzione massima all’esposizione al sole in estate. In una situazione che molti ignorano è assolutamente necessario munirsi di un’adeguata protezione
Estate, tempo di relax in piscina, al mare o in spiaggia, tutti luoghi dove l’esposizione al sole può essere alquanto pericolosa per la nostra pelle se non ci si protegge adeguatamente.

I consigli dei dermatologi si ripetono ogni anno. E’ sempre opportuno evitare di prendere il sole nelle ore più calde e di non esporsi mai troppo a lungo anche se si utilizza un prodotto per la protezione adeguato. Nessuna crema solare protegge mai del tutto e il rischio di incorrere in scottature è elevato anche quando i raggi ultravioletti ci colpiscono quando siamo anche nelle zone d’ombra.
Un’altra raccomandazione sempre valida è l’applicazione della protezione solare sulla pelle in modo costante quando si trascorre una giornata al sole, facendo attenzione soprattutto alle parti più delicate come viso, labbra, orecchie, nuca, dorso delle mani e piedi. L’azione dei raggi UVB, responsabili delle scottature e degli eritemi solari, è particolarmente insidiosa. In moltissimi, ad esempio, credono che stando in acqua, al mare o in piscina, siano protetti dall’esposizione al sole e dal rischio di ustionarsi. In realtà, non è affatto così. Anzi è proprio il contrario.
Ci si abbronza lo stesso in acqua ? Ecco la risposta definitiva: a molti non piacerà
A spiegarci, con la consueta chiarezza, cosa succede al nostro corpo quando siamo in acqua ed esposti al sole, è Vincenzo Schettini. In uno degli ultimi contributi pubblicati sulla pagina Instagram de “lafisicachecipiace”, il professore ha smentito la credenza comune stando alla quale chi sta in acqua non si abbronza. La spiegazione è molto semplice e, proprio per questo, deve metterci in guardia dal potenziale pericolo che in tanti ignorano.

Schettini ricorda come l’acqua abbia una superficie riflettente e ciò fa sì che ci arrivino addosso sia i raggi diretti del sole che quelli riflessi dall’acqua stessa. L’azione, quindi, è duplice e anche altamente potenziata. In particolare, in una situazione simile, sono più esposte ai raggi UVB le parti del corpo che restano fuori dall’acqua come viso, spalle e schiena. In acqua, dunque, non solo ci abbronziamo ma corriamo il rischio di scottarci, anche più rapidamente che standone fuori, soprattutto se la permanenza non sarà limitata.
Cosa fare dunque ? Il consiglio è sempre lo stesso ovvero proteggersi adeguatamente, applicando la crema solare soprattutto se si decide di “stare a mollo” a lungo oppure nel caso di una lunga nuotata. Particolare attenzione va data alla protezione dei bambini che hanno una pelle più delicata e che sono soliti trascorrere più tempo in acqua in piscina o sul bagnasciuga al mare.