Italiani ridotti sul lastrico e senza un euro: da oggi solo cose usate

Cresce il mercato dell’usato in Italia anche a causa del caro vita: gli italiani in difficoltà economiche preferiscono virare sui prodotti “second hand”

Come riuscire a sopravvivere al caro-vita che continua a salire e a un’economia che non sembra dare segni di reale ripresa per una buona parte degli italiani? La risposta può arrivare dal mercato dell’usato. Il settore del second hand, già molto attivo nel resto d’Europa e in America, sta cominciando a dare segnali importanti anche nel nostro paese, come confermato da una ricerca che sembra non lasciare spazio a discussioni.

Oggetti vari sulla bancarella in un mercatino
Italiani ridotti sul lastrico e senza un euro: da oggi solo cose usate (Pixabay) – Temporeale.info

Un po’ per necessità, un po’ per moda, un po’ per una crescente sensibilità a temi importanti come quelli della sostenibilità, il mercato dei prodotti di seconda mano anche in Italia sta iniziando a dare segnali di una certa vivacità, complici le difficoltà finanziarie che continuano a creare non poche difficoltà a una fetta importante della popolazione, stretta nella morsa di un’inflazione che non lascia respiro.

Secondo quanto riferito dallo studio Second Chance Impact Report, realizzato dal Centro ricerche sull’economia e le imprese (CEBR) e commissionato da un colosso come Amazon, il settore del second hand nella vendita di prodotti online è arrivato nel 2024 a 2,5 miliardi di euro, e le stime parlano di un’ulteriore crescita nel 2025. Numeri che dicono molto, soprattutto se accompagnati da un’analisi attenta che mette in risalto cosa ci sia davvero dietro questo improvviso boom.

Italiani e seconda mano, cresce il settore del “second hand”: perché l’usato va di moda

A rendere particolarmente interessante, per molti italiani, questo settore è la maggiore accessibilità economica degli articoli usati in un periodo in cui i salari continuano a essere stagnanti. Questo è evidente soprattutto per determinate categorie di prodotti, come quelli tecnologici. Il 52% degli italiani, ad esempio, ha dichiarato che si farebbe facilmente tentare da un prodotto di seconda mano, per risparmiare qualcosa sull’acquisto.

D’altronde, a testimoniare quanto sia benefico per le tasche degli italiani il settore del second hand è un dato presente nello studio citato. Optando per l’usato, il ricondizionato o i resi con confezione aperta, il 63% degli italiani online ha speso 2,5 miliardi di euro, risparmiando però ben 3,2 miliardi complessivi solo nel 2024.

Pantaloni usati su una bancarella
Cresce il mercato dell’usato in Italia: i dati parlano chiaro (Pixabay) – Temporeale.info

Numeri importanti che si scontrano però con un dato che non può non essere sottolineato. Per quanto in Italia il settore dell’usato sia in crescita, resta ancora al di sotto rispetto alla media europea. Questo anche a causa dell’incremento del reddito reale, che nel nostro paese, dal 2019 a oggi, è andato peggio rispetto ad altri importanti paesi europei, come Francia e Spagna.

Inoltre, per quanto il second hand sia un trend che comincia a conquistare gli italiani, una buona fetta della popolazione ne resta ancora esclusa, a causa della poca familiarità con le piattaforme online. Non a caso, a trascinare i numeri del paese è più che altro la fascia di popolazione giovanile, avvezza all’acquisto online e attenta alle tematiche relative alla sostenibilità.

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