Il ricorso è stato respinto ma non è ancora finita. Annunciate già altre iniziative. In ballo ci sono tantissimi soldi
E’ una vicenda che si trascina dal 2018 quando la Camera dei Deputati, presieduta da Roberto Fico, ha approvato quello che è stato a tutti gli effetti un provvedimento epocale per la politica italiana.

Ci riferiamo al taglio dei vitalizi per i Deputati, uno dei punti principali del programma di governo del Movimento 5 Stelle in quell’anno in carica con la coalizione formata con la Lega Nord di Salvini. Il vitalizio è stato sostituito dalla pensione parlamentare nel 2012. Prima è stato erogato a Deputati e Senatori in diverse modalità. Dall’assegnazione anche per un solo giorno di legislatura all’istituzione di un periodo di tempo e di un’età necessari per ottenerlo (fino al 2007 bastavano 4 anni, 6 mesi e un giorno), i vitalizi parlamentari hanno rappresentato uno dei motivi principali di disaffezione dalla politica da parte degli elettori.
Nel 2018, è arrivato il taglio alla Camera. Si è passati, di fatto, da un’indennità a vita a un ricalcolo dell’indennità con il sistema contributivo come accade per i lavoratori a fini pensionistici. Una svolta che ha colpito soprattutto i parlamentari più anziani con tagli, in alcuni casi,fino al 90% dell’assegno precedentemente percepito.
Ricorso respinto alla Camera, resta il taglio ai vitalizi
La vicenda da politica si è trasformata in un caso giudiziario. Coloro che hanno ricevuto un taglio dell’indennità si sono coalizzati promuovendo una serie di ricorsi contro la decisione. L’ultimo, presentato da 800 ex deputati è stato respinto dal Collegio d’Appello della Camera, una sorta di Corte di Cassazione a Montecitorio. Il Collegio formato dai deputati Ylenja Lucaselli, Ingrid Bisa, Marco Lacarra, Pietro Pittalis e Vittoria Baldino ha confermato – come si legge nel comunicato – l’impianto complessivo della delibera n°14 del 2018. Pertanto, l’attuale situazione complessiva riguardante il calcolo dei vitalizi rimane invariata così come le misure di mitigazione approvate per gli ex parlamentari più anziani.

Come si apprende da RaiNews, tra coloro che hanno avuto il vitalizio tagliati ci sono molti nomi noti come l’ex Ministro degli Interni, Claudio Scaloja, gli ex sindaci di Napoli Antonio Bassolino e Rosa Russo Iervolino, Paolo Guzzanti, Ilona Staller (l’ex pornostar Cicciolina), l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, Italo Bocchino, Claudio Martelli, Angelino Alfano, Giovanna Melandri, Margherita Boniver e Claudio Landolfi.
Terminato l’iter giudiziario alla Camera, ora ai ricorrenti non resta che un ultimo tentativo per provare a riottenere l’indennità precedente ovvero un appello in sede politica all’Ufficio di Presidenza ora presieduto da Lorenzo Fontana. Per il taglio del suo vitalizio, Ilona Staller ha richiesto un risarcimento danni di 10 milioni alla Camera e ai responsabili della decisione. Una somma che il suo legale ha spiegato verrà donata in beneficienza. Sempre che riuscirà ad ottenerla..