Bonus Tari, ecco come richiederlo per ottenere un’agevolazione sul pagamento della tassa comunale per lo smaltimento dei rifiuti
Sono numerosi i bonus/incentivi cui i cittadini italiani possono accedere come sostegno al reddito familiare o agevolazione per il pagamento di imposte e servizi pubblici.

Tra quest’ultimi rientra anche il cosiddetto “Bonus Tari” o “Bonus Rifiuti” che consente il pagamento agevolato dell’imposta comunale sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Una tassa che prevede una quota fissa e un’altra variabile che cambia a seconda della caratteristiche dell’immobile che genera rifiuti e del nucleo familiare che vi abita. La Tari, dunque, non è un’imposta che grava sull’effettiva quantità di rifiuti prodotti.
Il pagamento della Tari è annuale e avviene in base alle modalità stabilite dal proprio comune di residenza che può delegare la riscossione del tributo ad aziende esterne specializzate. Comuni che possono decidere autonomamente se attuare sconti sul pagamento della Tari con una serie di disposizioni ad hoc per le famiglie in difficoltà economica. Una scelta condivisa anche dal Governo che ha introdotto dallo scorso marzo un’agevolazione a questo scopo.
Bonus Tari, in cosa consiste e chi può ottenerlo
Il Bonus Tari introduce di fatto una riduzione nazionale del 25% sul pagamento dell’imposta sui rifiuti, uniformando gli sconti già applicati a livello locale. L’accesso a questa agevolazione, come accade per altri bonus, è vincolato al possesso di determinati requisiti di reddito per le famiglie ovvero un ISEE inferiore ai 9.500€ annui, quota elevata a 20.000€ solo qualora ci siano quattro figli a carico.

Come per il Bonus Bollette, anche per quello Tari, non c’è bisogno di alcuna domanda per ottenere l’agevolazione. Avviene tutto in maniera automatica se si è in possesso del requisito reddituale citato, certificato da una dichiarazione ISEE presentata sul portale INPS. Sarà l’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) a provvedere alla raccolta e alla comunicazione dei dati reddituali e a trasmetterli ai comuni per l’applicazione immediata dello sconto.
E’ importante, pertanto, per chi non l’abbia già fatto provvedere quanto prima all’inserimento o all’aggiornamento della propria dichiarazione DSU-ISEE. Per farlo, potete ricorrere al supporto gratuito di un CAF che vi indicherà i documenti necessari per la compilazione. Tale procedimento è necessario per avere tutta la documentazione in ordine quando il Bonus Tari partirà concretamente. Si è ancora in attesa, infatti, dei provvedimenti attuativi dell’ARERA in applicazione a quanto stabilito dal DPCM n.24/2025. Vedremo se la pubblicazione degli stessi avverrà nell’anno in corso oppure il tutto sarà differito al 2026.