L’Italia è alle prese con un’ondata di calore che non dà tregua. Per fronteggiarla, le Regioni hanno varato provvedimenti di assoluta emergenza
Stavolta, le previsioni ci hanno preso in pieno. Era stata ampiamente annunciata l’ondata di calore in atto su tutta Italia con temperature opprimenti accompagnate da afa e umidità a rendere il disagio ancora maggiore.

Tutta “colpa” dell’anticiclone africano, una vera e propria bolla di aria rovente che stazione da una settimana sulla Penisola e che potrebbe raggiungere l’apice della sua potenza tra giovedì 3 e venerdì 4 luglio con condizioni estreme quasi ovunque. Anticiclone che però sembra avere ormai le ore contate. Le previsioni, infatti, concordano su imminenti segnali di cambiamento a partire dal weekend. In particolare, sarà la giornata di domenica 6 luglio a sancire un vero e proprio cambio di rotta con un break temporalesco che dalle regioni settentrionali si propagherà anche su quelle centrali.
Nelle aree interessate dall’instabilità atmosferica, le temperature caleranno e avremo condizioni più vivibili. Farà, insomma, meno caldo e potremmo finalmente respirare ma non nelle prossime 48-72 ore nelle quali ci attendono altri giorni di fuoco con condizioni climatiche allarmanti che hanno spinto alcune regioni a varare provvedimenti di emergenza per la popolazione più esposta.
Caldo torrido, le Regioni varano provvedimenti di emergenza
A fare da apripista è stata la Regione Lazio con un’ordinanza che impone lo stop alle attività lavorative all’aria aperta nei cantieri edili, nelle cave o in agricoltura dalle ore 12 alle 16.30 nei giorni considerati ad alto rischio per il caldo. Le limitazioni saranno attive fino al 31 agosto. Per stabilire le date da bollino rosso, il testo dell’ordinanza rimanda al sito worklimate.it

Un’ordinanza, di fatto, identica è stata emanata anche dalla Regione Lombardia dopo un incontro tra il presidente Attilio Fontana, l’assessore al Welfare Guido Bertolaso e le organizzazioni sindacali. Per tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori esposti alle alte temperature scattano le stesse limitazioni imposte nel Lazio con la differenza che l’ordinanza sarà valida fino al 15 settembre. Nel testo vengono anche stabilite sanzioni in base a quanto previsto dall’articolo 650 del codice penale con arresto fino a tre mesi e multe a partire da 206 euro.
Tra le altre Regioni che hanno adottato provvedimenti simili si segnalano la Sicilia,la Puglia, l’Umbria, la Toscana, l’Abruzzo, la Campania, la Calabria e l’Emilia Romagna con quest’ultima che ha inserito tra le categorie di lavatori più esposte al caldo anche i dipendenti della logistica. A Genova, invece, via libera ai mezzi pubblici gratis per gli over 70 a partire dalle 7.30, una misura per limitare eventuali spostamenti nelle ore precedenti a quelle più calde della giornata.