La scadenza del 1 luglio può portare all’aumento dei pedaggi autostradali, le ultime notizie fanno chiarezza
Sono stati anni, gli ultimi, di grandissimi cambiamenti a tutti i livelli, come sappiamo. In particolar modo, per l’ingresso massiccio di nuove tecnologie in tantissimi aspetti della nostra vita. Incluso quello della circolazione di veicoli a motore, con sistemi maggiormente volti a tutelare l’ambiente in una ottica sostenibile e green.

Sono sempre più diffuse infatti le auto elettriche o ibride, per una riduzione delle emissioni e dei rumori, i cui effetti, sul lungo periodo, potrebbero aiutare non poco l’ambiente. Per il momento, la scelta elettrica o ibrida rispetto ad altri tipi di alimentazione non è comunque alla portata di tutti, visto che detto tipo di veicoli sono ancora piuttosto costosi.
Sono allo studio da parte del Governo diversi incentivi per stimolare la transizione verso le auto green. Uno di questi però ha generato non poche discussioni. Vale a dire, l’introduzione dell’aumento dei pedaggi autostradali dal 1 luglio, per tutti i possessori di veicoli a motore con alimentazioni ‘classiche’.
Aumento pedaggi per i veicoli non green, allarme stangata ma rientra tutto: il Governo fa dietrofront
Secondo quanto si riteneva fino a pochi giorni fa, nel Decreto infrastrutture del 2025 sarebbe stata prevista l’introduzione di un nuovo sistema di pedaggio, non basato sulla percorrenza chilometrica ma su altri parametri.

In particolare, i parametri che erano allo studio riguardavano emissioni del veicolo, tipologia di carburante, fascia oraria del transito e frequenza di utilizzo di una particolare tratta. Un sistema che se fosse stato confermato avrebbe portato a rincari pesantissimi nei confronti di tutti coloro che ancora non possiedono un auto elettrica o ibrida: si ipotizzavano aumenti del 25% per auto diesel.
Numerose le proteste che già circolavano tra gli automobilisti, che avevano fatto sentire la loro voce specialmente sul web, per un sistema che avrebbe colpito la stragrande maggioranza dei guidatori. Da parte del Governo, però, c’è stato il dietrofront. Alla pubblicazione del Decreto infrastrutture, in Gazzetta Ufficiale del 22 maggio, non c’era alcuna traccia di tutto questo. Esponenti dell’esecutivo avrebbero confermato che per il momento non c’è alcuna intenzione di cambiare il sistema dei pedaggi. Dunque, resta tutto com’era, almeno per il momento. Più avanti, si vedrà.