Minturno / Abusivismo commerciale e mancati controlli, arriva l’esposto alla Guardia di Finanza

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MINTURNO – Un esposto contro l’abusivismo commerciale. E’ stato presentato alla Guardia di Finanza di Formia dall’ “Associazione Commercianti – Attività di Servizi – Artigiani – Liberi Professionisti”di Minturno, nata a marzo allo scopo di tutelare gli interessi degli associati e di rilanciare le attività cittadine.

La segnalazione riguarda l’orda di venditori ambulanti abusivi che quotidianamente sostano nel centro di Minturno, in particolare in Piazza Vittoria e Piazza Kennedy danneggiando le attività commerciali che insistono sulla zona. Nella dettagliata informativa viene lamentato anche lo scarso controllo svolto dai vigili urbani non solo per l’abusivismo commerciale anche in materia di parcheggio selvaggio, che causa non pochi disagi alla circolazione nello snodo viario tra le vie Armando Diaz, Via Luigi Cadorna, Via degli Eroi e Via Antonio Sebastiani.

L’associazione dei commercianti, presieduta da Roberto Passaretta, ha anche rilasciato una nota per invitare l’amministrazione comunale a svolgere un ruolo più presente sul territorio.

“L’evidente ristagno dell’economia locale, l’abbandono di antiche consuetudini, l’impoverimento del tessuto sociale e la progressiva alienazione di strutture di interesse pubblico – spiegano i commercianti – spingono ad interrogarsi sul modello di sviluppo degli ultimi decenni e sull’opportunità di un cambio di tendenza.

L’Associazione, nata con lo scopo di discutere e cercare risposte adeguate rivolge all’amministrazione pubblica, cui compete il dovere di tenere conto delle necessità dei cittadini e più generalmente a quanti vogliano collaborare, considerato che la domanda dal basso ottiene risultati duraturi, l’invito a cooperare nella ricerca di soluzioni concrete che possano essere in grado di rilanciare la vita di una città, quella di Minturno, ormai al collasso.

Ripartiamo da un clima di collaborazione e di iniziativa per restituire al Paese quella dignità che merita. Non lasciamo che muoia”.