Alatri / Omicidio Thomas Bricca, prosegue il processo: in aula la ex-fidanzata di Mattia Toson

Cronaca Frosinone

ALATRI – Tre ore per contestare l’alibi del suo ex fidanzato. Tanto è durata venerdì l’attesa audizione, davanti i giudici della Corte d’Assise di Frosinone, di Beatrice Coccia, l’ex fidanzata di Mattia Toson che, insieme al padre Roberto, è imputato per l’omicidio, avvenuto il 30 gennaio 2023, del 19enne di Alatri Thomas Bricca. La ragazza ha confermato quanto raccontò ai Carabinieri del Comando provinciale di Frosinone all’indomani e nelle settimane successive il delitto di Thomas: la sera della tragedia lei e Mattia sarebbero dovuti andare ad una festa di compleanno in un agriturismo di Veroli ma il giovane si presentò a casa sua solo alle 20.50, con un ritardo che lo stesso Mattia non seppe giustificare se non con “risposte vaghe e generiche”.

La testimone chiave della Procura nel processo per la morte di Thomas ha confermato nella quinta udienza di essere stata lei a scoprire il casco, poi sparito, che sarebbe stato indossato dall’ex fidanzato per compiere il delitto e anche del clima di tensione che – a suo dire – si respirava a casa Toson in quei drammatici giorni a causa delle risse in cui era stato ferito il fratellastro di Roberto, Francesco Dell’Uomo, detto “Budella.

Del falso alibi di Mattia Toson era a conoscenza anche la madre di Beatrice Coccia. Alessia Tagliaferri ha ribadito alla Corte d’assise presieduta dal giudice Francesco Paolo Mancini le preoccupazioni che stava vivendo la figlia dopo il 30 gennaio 2023, soprattutto dopo l’arrivo di un messaggio telefonico di Mattia a Beatrice che le chiedeva di fare attenzione alla sua auto nel cui abitacolo sarebbe stata nascosta l’arma del delitto. Si tratta di una circostanza che la ragazza denunciò puntualmente ai Carabinieri ma la pistola con cui venne ucciso Thomas con solo colpo in fronte non è stata mai trovata.

A proposito la Coccia ha confermato di essere, dopo l’udienza di venerdì, la testimone della Pubblica accusa relativamente al casco presente in macchina, mentre si recano con Mattia alla festa di Veroli. Il rumore che faceva il casco, sistemato nel portabagagli, l’ha portata a chiedere all’ex fidanzato perché fosse in auto. Leì entro nell’agriturismo ma senza Mattia che arrivò dopo. Nel viaggio di ritorno il rumore non c’era più – ha raccontato la ragazza – il casco era sparito.

Se la Corte ha deciso di allegare al fascicolo del processo le sommarie informazioni rilasciate in occasione delle indagini dalla titolare e da una cameriera dell’agriturismo di Veroli (erano state citate per essere interrogato dal Pm Rossella Ricca ma anche dai legali degli imputati, Angelo Testa e Umberto Pappadia) in cui Mattia Toson ha sostenuto di essere stato all’ora del delitto, per la prima volta i due imputati hanno deciso venerdì di presenziare in aula e l’hanno fatto senza tradire alcuna emozione.

Il processo, prima della pausa estiva, proseguirà nell’udienza già fissata per il prossimo 5 luglio.