Ospedale Di Liego - Gaeta

Gaeta / Apertura del Centro Diagnostico: preoccupazione per la carenza di personale in prestito dal “Dono Svizzero”

Attualità Formia Gaeta Sanità Sud Pontino

SUD PONTINO –  “Sta accadendo quanto avevamo previsto: per il centro diagnostico di Gaeta non ci sarà personale dedicato, ma sarà quello del Dono Svizzero ad assicurarne le prestazioni” – è un vero e proprio allarme quello che lanciano in una nota l’ associazione Comunità Lazio Meridionale ed Isole Pontine e l’associazione Incontri & Confronti.

Una preoccupazione maturata all’indomani della visita effettuata dalla neo-commissaria straordinaria dell’Asl di Latina Sabrina Cenciarelli, accompagnata dall’assessora regionale Elena Palazzo, alle strutture del Sud Pontino dedicate ai servizi sanitari, a margine della quale è stata annunciata l’apertura – a breve – del Centro di Diagnostica presso l’ospedale “Monsignor Di Liegro” di Gaeta.

Secondo le Associazioni scriventi il problema dell’apertura di questo “nuovo” polo sarà l’organico, di cui è rinomata la penuria cronica in zona, che dovrà far funzionare il Centro Diagnostico gaetano che – secondo quanto sottolineano – sarà personale, come dire, “a scavalco” dall’ospedale “Dono Svizzero” di Formia. “Una mattina si faranno esami radiologici senza contrasto con un tecnico sanitario della radiologia di Formia; un altro giorno si effettueranno ecografie con un medico radiologo sempre del “Dono Svizzero”. Infine il giovedì andrà un tecnico dell’Ospedale di Fondi per eseguire RX e TAC senza contrasto. Naturalmente risulteranno ridotte le prestazioni di Formia. Questa invenzione dell’ex Sindaco Cosmo Mitrano e dell’allora Direttore Aziendale Giorgio Casati, invece di contribuire ad abbattere le liste di attesa, creerà ulteriore confusione organizzativa e accrescerà situazioni di stress nel personale sanitario, già sotto pressione e ridotto al lumicino nell’attuale configurazione”- scrivono.

Come se non bastasse la rinomata carenza di personale e l’aumento del carico di lavoro, le due Associazioni ricordano anche come proprio il reparto radiologia del Dono Svizzero abbia “appena perduto due medici: uno è andato in pensione e l’altro è risultato vincitore di concorso a tempo indeterminato in provincia di Caserta. Un terzo medico, che andrà in pensione tra qualche mese, è già assente per godere delle ferie maturate ma non fruite. E siamo prossimi alla stagione estiva, con la turnazione delle ferie difficile da comporre. Infatti, le prenotazioni esterne a Formia, che negli anni precedenti venivano sospese nel periodo giugno – settembre, verranno ora aperte a Gaeta nella prima settimana di giugno e la Radiologia del ‘Dono Svizzero’, oltre a garantire l’attività del DEA e dell’Emodinamica, deve dare risposte anche alle esigenze radiologiche del Pronto Soccorso, che da solo registra mediamente circa 80 accessi giornalieri, senza contare i picchi estivi”.

Va da sé che secondo l’associazione Comunità Lazio Meridionale ed Isole Pontine e l’associazione Incontri & Confronti le “attività presso il presidio di Gaeta saranno effettuate, prevalentemente, come lavoro straordinario e attività libero professionali. Neanche gli incentivi appaiono gratificanti per un personale che non ce l’ha fa più”.

E concludono: “La sanità è cosa serissima e non si può gestire con la propaganda e le soluzioni pasticciate. Il centro di Gaeta sarebbe stato utile se avesse avuto del personale proprio e avesse affiancato il Dono Svizzero nelle prestazioni. Quanto sta accadendo non serve ad abbattere le liste d’attesa ma a prenderci letteralmente in giro”.