VENTOTENE – Il verbale dell’assemblea dei soci della “Futuro Rifiuti zero” (del cui operato si occuperà una delle prossime puntate del programma d’inchiesta di Rai Tre “Far West” che, condotto da Salvo Sottile, avrà giovedì a Formia i suoi inviati) pubblicato venerdì scorso in relazione ai lavori tenutisi il 21 dicembre, sta facendo rumore per diversi motivi. Se in quella circostanza il delegato del sindaco di Ventotene Carmine Caputo, l’ex primo cittadino Geppino Assenso, aveva annunciato la decisione del comune isolano di fuoriuscire dalla società municipalizzata che gestisce da dieci anni il ciclo dei rifiuti anche nel comune di Formia, la presenza di Assenso in quella riunione ha fatto indispettire (e di nuovo) il consigliere comunale ed ex assessore al bilancio Pasquale Bernardo.
A suo dire l’ex sindaco partecipa per conto del Comune ad incontri importantissimi senza averne titolo. Se non bastava l’assemblea dei sindaci dell’Ato 4 ora si è aggiunta quella della “Futuro Rifiuti zero” nel corso del quale il comune di Ventotene ha annunciato di tornare all’antico con la privatizzazione del ciclo dei rifiuti. Il consigliere Bernardo ha annunciato il coinvolgimento del Prefetto nonostante lo storico ex sindaco della seconda isola pontina dall’8 agosto 2022 sia stato nominato dal neo primo cittadino delegato ai “rapporti istituzionali con altri enti” per via dell’acquisita esperienza amministrativa acquisita nel corso del tempo da Assenso.
Il motivo? Semplice, il dottor Assenso non è assessore e consigliere comunale e, pertanto, non può svolgere mansioni che può esercitare solo ed esclusivamente un sindaco democraticamente eletto. Secondo Bernardo la elegazione è “un provvedimento amministrativo organizzatorio, straordinario, temporaneo per effetto del quale e nei casi espressamente previsti dalla legge, un organo o un ente, investito in via originaria della competenza a provvedere in una determinata materia, pur non operando un trasferimento della titolarità della competenza, determina lo spostamento in capo ad un altro organo o ad un altro ente, autoritativamente ed unilateralmente mediante atto formale, dell’esercizio delle funzioni di sua spettanza”. Questo istituto è ammesso nei soli casi previsti dalla legge, atteso che l’articolo 97 della Costituzione pone una espressa riserva in tal senso…Per questo che la delega dei Consiglieri non ha rilevanza esterna poiché trasferirebbe competenze originarie del Sindaco all’organo deputato al controllo della corretta gestione amministrativa. La delega amministrativa è rinvenibile soltanto nelle ipotesi particolari in cui l’ordinamento preveda esplicitamente la possibilità di derogare all’ordine prestabilito nel quadro generale delle competenze dettato dal legislatore. La delega infatti è l’istituto giuridico con cui il delegante può distribuire lo svolgimento di parte del lavoro ad altri organi, appartenenti allo stesso ente”
Assenso abitualmente partecipa, poi, per conto del sindaco Caputo alle riunioni dell’assemblea dei sindaci dell’Ato 4. Il consigliere Pasquale Bernardo qualifica questo organismo un “Ente locale”. Lo ha deciso la Corte Costituzionale (sentenza 11 ottobre 2012, n. 226). Infatti ai sensi dell’articolo 148 del Dlgs 152/2006 (Codice dell’ambiente), l’Autorità d’ambito – ricorda – è una struttura dotata di personalità giuridica costituita in ciascun ambito territoriale ottimale delimitato dalla Regione, alla quale gli Enti locali partecipano obbligatoriamente e alla quale è trasferito l’esercizio delle competenze ad essi spettanti in materia di gestione delle risorse idriche”. Da qui ne deriva la sua qualificazione come “Ente locale”.
“La delega che viene conferita a rappresentare il comune di Ventotene nell’Ato 4 non è una mera delega di assistenza e consulenza alle funzioni del Sindaco, come avviene per i consiglieri ed i delegati esterni, ma si qualifica come delega alla sostituzione delle funzioni del sindaco con rilevanza esterna tant’è che vota estrinsecando la volontà del Comune di Ventotene. Sul punto riteniamo non necessario né ulteriormente commentare in punta di diritto né tanto meno nel merito della votazione espressa dal delegato. E’ ora più che mai opportuno che il Sindaco ed i consiglieri di maggioranza acquisiscano conoscenza della funzione della delega ricevuta e delle deleghe esterne che il Sindaco è titolato a conferire per evitare che sul punto ci sia richiesto di intervenire ripristinando il senso della legittimità delle cose” – conclude.