Formia / Nessun PIAO approvato, la segretaria Saccoccia e le responsabilità dei singoli dirigenti comunali

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FORMIA – La sua scadenza è stata fissata inizialmente al 30 maggio, poi prorogata al 15 ottobre. Un fatto è certo: a distanza di oltre due mesi, il comune di Formia non ha ancora il “Piao”, è l’acronimo di Piano Integrato Attività e Organizzazione, insomma è una sorta di piano regolatore amministrativo dell’ente, il piano che dovrebbe disciplinare la gestione della macchina amministrativa, di regolare le performance, il suo piano trasparenza e anticorruzione, di prevedere la possibilità o meno nuove assunzioni e consulenze e di regolare le norme del lavoro agile.  Il legislatore poi ha dato a questo piano una missione, quella di favorire la semplificazione dell’attività amministrativa e una maggiore qualità e trasparenza dei servizi pubblici per i cittadini.

Se il comune non si è dotato ancora del “Piao”, la responsabilità “non sono nè del sindaco Gianluca Taddeo e tantomeno della sottoscritta”. A metterlo per iscritto è la segretaria comunale nonché responsabile dell’anticorruzione dell’ente Marina Saccoccia rispondendo ad una dettagliata interrogazione che le aveva mandato, in qualità di primo destinatario il capogruppo di Guardare Oltre, Imma Arnone. Aveva effettuato una fotografia dell’attuale situazione in cui versa il comune sempre più simile ad un esercito con pochi uomini – è passato da 265 dipendenti del 2017 a 165 nel 2023 alla luce delle ultime uscite per mobilità e pensionamenti – con una guida non ancora definita di colonnelli e generali.

Il capogruppo Arnone aveva rimarcato come “siano stati necessari due anni” per l’espletamento di un concorso a dirigente tecnico, la riduzione “a semplice Servizio” del comando della Polizia Municipale che “ha creato notevoli difficoltà all’organizzazione del servizio di vigilanza in ogni settore di cui esso è competente, con disservizi notevoli per i cittadini e per il controllo del territorio, in modo particolare nel periodo estivo quando in città aumenta il numero delle presenze” e della stessa avvocatura Comunale “che sta incrementando notevolmente le spese per l’esternalizzazione delle cause con l’impiego di professionalità esterne e con un impegno economico più elevato per le casse comunali e quindi risorse pubbliche maggiori sottratte ai servizi per i cittadini; dunque le scelte relative all’organizzazione della macchina amministrativa sono fondamentali per la città, al fine di garantire al cittadino tutti i servizi necessari ed al fine di una prospettiva di crescita della città.

Se le posizioni orizzontali chiuse nel novembre 2022 sono ancora bloccate e quelle organizzative sono sospese, ormai da un anno, il capogruppo Arnone aveva fatto rilevare come la mancata adozione del Piao da parte della segretaria Saccoccia “ha comportato l’impossibilità ad assumere nel corso dell’ultima stagione turistica dei vigili stagionali creando notevoli disagi, provocando richiesta di ‘prestito’ di personale da altri Comuni”.

La dottoressa Saccoccia non ha tardato a polemizzare con la capogruppo Arnone specificado come questa “affermazione sia destituita di un fondamento giuridico e non corrisponde al vero né in punto di fatto né in un punto di diritto”. Ma chi spetta l’onere di redigere il “Piano”? “Non certamente alla segretaria comunale – osserva subito Marina Saccoccia – Il ‘Piao’ per gli aspetti di natura tecnica rappresenta un ordinario atto gestionale di esclusiva competenza dirigenziale secondo quanto prevede l’articolo 107 del Tuel 267/2000. L’unica competenza che relativamente alla redazione del ‘Piao’ può ricondursi al segretario generale, quando nominato anche responsabile della prevevenzione della corruzione, attiene alla predisposizione della sola sezione relativa alla materia anti corruzione e trasparenza. Questa redazione è stata portata a termine dalla sottoscritta e trasmessa formalmente al sindaco in quanto organo dal quale il segretario funzionalmente dipende”.

L’interrogazione del Capogruppo Arnone è servita a far emergere la verità della segretaria comunale Saccoccia: se il comune alla fine del 2023 non ha ancora il “Piao” le responsabilità vanno attribuite ai singoli dirigenti. “Ad attribuire loro una specifica competenza – ha aggiunto la Saccoccia – è l’esperto in materia di enti locali Gianluca Bertagna. Sono mesi, poi, che ripetutamente svolgo un’attività di coordinamento e di sollecitazione, informale ed informale, nei confronti dei dirigenti. Ciò che ha determinato una dilatazione dei tempi di approvazione di questo piano è da ricondurre sia al ritardo nei dati sia agli atti relativi al fabbisogno di personale che del Piano costituisce una sezione fondamentale”.

“Benchè ampiamente sollecitati – è l’accusa plateale della segretaria del comune di Formia – nessun contribuito è stato dato dai dirigenti rispetto alla fondamentale sezione del Piao inerente la categoria valore pubblico”. La segretaria comunale attacca frontalmente, rispondendo all’interrogazione del capogruppo Arnone, anche l’operato della dirigente dell’ufficio personale Tiziana Livornese: “I dati e gli atti completi e definitivi sulla programmazione del personale utili alla redazione della competente sezione del Piao sono stati resi disponibili alla fine dello scorso mese di agosto quando la richiesta mia e del sindaco Taddeo è stata del 7 giugno 2023”.

Il capogruppo Arnone aveva lanciato una preoccupazione circa il blocco delle assunzioni a causa della mancata adozione del Piao, anche relativamente all’attuazione delle progressioni verticali e di quelli orizzontali, chiuse nel novembre 2022 e tuttore ferme

La segretaria Saccoccia nella parte finale della sua lettera di risposta ammette come il nuovo termine d’approvazione del 15 ottobre non sia stato rispettato nonostante la sua prevedibile difesa d’ufficio ma “ciò non impedisce – a suo dire – alcuna assunzione e l’ente ha dimostrato assumendo due dirigenti tecnici il 1 luglio ed il 28 agosto. La mancata assunzione dei vigili stagionali la scorsa estate? Evidentemente altre sono state le ragioni, ragioni ignote alla scrivente (e ci mancherebbe) e non di competenza”. Insomma se le responsabilità sono state dei dirigenti, le competenze ad identificarle e denunciarle sono dei sempre ottimi e generosi …uscieri del comune di Formia.

Ecco la controreplica politica del capogruppo Arnone: “Forse una maggiore condivisione di questo atto Ammnistrativo attraverso una discussione anche con le forze di opposizione avrebbe potuto determinare scelte condivise che siano utili e necessarie per la nostra città, tanto più – ha concluso – che in questi anni l’impoverimento dell’apparato amministrativo comunale è diventata la questione centrale da affrontare con urgenza se vogliamo che i numerosi progetti, e la normale amministrazione, vengano rimessi al centro delle attività quotidiane”.

Nonostante le ottimistiche rassicurazioni della segretaria comunale, anche l’ex sindaco di Formia Paola Villa si dichiara convinta come la “mancata approvazione del Piano preclude assunzioni di personale il conferimento di incarichi di consulenza e di collaborazione”. Ed ancora: “Chissà se almeno l’amministrazione ha comunicato ‘tempestivamente’, come impone la legge, le ragioni del mancato rispetto dei termini dell’ approvazione del piano integrato attività e organizzazione al Dipartimento della Funzione Pubblica, chissà se almeno stavolta l’amministrazione Taddeo – Cardillo Cupo riesca a capire la differenza tra amministrare e comandare”.

Quasi cinquant’anni fa per l’allora sindaco di Formia Tonino Ferrone non poteva esserci alcuna differenza tra i due verbi: “Chi vinc…capisce e cummanna”. Ma quella era un’altra Formia. Per fortuna o per sfortuna?