Gaeta / Rifiuti, gestione appalto: il mistero delle sei lettere che non si trovano del consigliere De Angelis

Attualità Gaeta

GAETA – Se il comune di Gaeta pensava di aver risolto ogni problema ufficializzando dopo 13 mesi (rispetto alla data di svolgimento dell’appalto) la firma del contratto di servizio per quanto riguarda il ciclo integrato dei rifiuti, ha fatto davvero male i suoi conti. A rinnovare le sue perplessità è il consigliere comunale della lista “Insieme con Silvio D’Amante sindaco” Franco De Angelis che, in qualità di presidente della commissione consiliare “Controllo e Garanzia” del comune, ha inviato una durissima lettera alla segretaria comunale Patrizia Cinquanta che, in qualità di responsabile dell’anti corruzione dell’ente, dovrebbe contribuire a chiarire i suoi dubbi.

E invece il consigliere De Angelis, nonostante due richieste di accesso agli atti formalizzate il 12 ottobre e l’8 novembre scorsi, ha chiesto di conoscere “tutta la documentazione ,esattamente determinata e non generica” riguardante lo svolgimento del miliardario appalto aggiudicato alla De Vizia Transfer , la sua entrata in vigore (nonostante la mancata firma del contratto di servizio) nel febbraio scorso e l’approvazione pochi giorni del piano operativo. Secondo il consigliere De Angelis molte cose si capirebbero sull’effettivo svolgimento della procedura di gara se venisse in possesso di sei lettere che durante la licitazione pubblica la dirigente del settore “Riqualificazione Urbana” del comune di Gaeta, Stefania Della Notte, ha inviato alla segretaria comunale Cinquanta.

Di questa richiesta De Angelis ha formalizzato un accesso agli atti il 13 novembre scorso e, quando ha visto che il suo esito è stato negativo, ha ricevuto risposta dell’avvocato Cinquanta il 27 novembre scorso. Gli comunicava che da quel momento non sarebbe stata la sua interlocutrice ma la dirigente Stefania Della Notte…. “Per eventuali successive richieste e/o necessità si invita la S.V. ad interfacciarsi direttamente con il Dirigente del Dipartimento ISAT”. Modificando l’ordine degli addendi – come insegna un principe basilare dell’aritmetica – la somma non è cambiata. Nel senso che il consigliere-presidente De Angelis “quando oramai sono venuti comunque a scadenza tutti i termini procedimentali del regolamento di accesso (di per sé già notoriamente non conforme a legge in molte sue disposizioni in quanto pone limiti al diritto di accesso del Consigliere non previsti dalla vigente normativa e giurisprudenza in materia), nulla è stato rilasciato al sottoscritto. Questo inadempimento, oltre che essere oggettivamente non contestabile, è anche, e soprattutto, soggettivamente imputabile al Responsabile del procedimento”.

E secondo il consigliere De Angelis la principale responsabile di questo deficit di trasparenza è proprio la segretaria comunale Cinquanta. Per il presidente della commissione Trasparenza lo stabiliscono gli articoli 4 e 5 del regolamento consiliare (“tuttora vigente”) che disciplina l’accesso agli atti. Sostengono come la richiesta di accesso vada indirizzata al Segretario Generale; questa viene trasmessa dal Segretario Generale al Dirigente del Dipartimento competente per materia ai soli fini conoscitivi; il Segretario Generale provvede (quindi vi è obbligo!) a riscontrare la richiesta di accesso entro (quindi ulteriore obbligo!) quindici giorni dalla data di presentazione; il Segretario Generale, nell’esaminare la richiesta, può avvalersi dell’ausilio del Dirigente competente per materia e, poi, in ogni caso la richiesta di accesso “deve” (quindi obbligatoriamente!!) essere riscontrata (cioè completamente evasa) entro trenta giorni dalla data di presentazione della stessa”.

De Angelis fa, poi, fatica ad immaginare come soggettivamente il Responsabile del procedimento ( il Segretario Generale) sia “potuto incorrere in un errore scusabile” e non esclude di rivolgersi ad altre autorità quando scrive…testualmente che “la violazione di tali condotte comporta, peraltro, obblighi di denuncia, anche e soprattutto, in capo ai soggetti titolari di funzioni di controllo e prevenzione”.

Da qui la richiesta al Responsabile del procedimento come individuato dal Regolamento di accesso “di esercitare il proprio “potere-dovere” di porre in essere tutte le iniziative necessarie per evitare l’aggravamento del perpetrarsi della violazione (illecito?) regolamentare al fine della preminenza della cura dell’interesse pubblico e per l’assoggettamento dell’attività amministrativa al principio di legalità”.

Il consigliere De Angelis arriva, alla fine, ad una conclusione politica: “Questi continui rinvii inadempimentali o la soluzione di traslare su altri soggetti le proprie funzioni esecutive portano unicamente ad inefficienze amministrative connotate da dinamiche di ritorno illegittima”.

Con un’ulteriore considerazione: il consigliere De Angelis le sei lettere scritte inviate alla segretaria Cinquanta non le andrà chiedere all’architetto Stefania Della Notte. Questa sua richiesta continuerà ad essere inevasa. Potrebbe pensarci qualcun altro