Priverno / Omicidio Germano Riccioni: Luigi D’Atino resta in silenzio davanti al Gip

Cronaca Priverno

PRIVERNO – Soltanto alcune brevi dichiarazioni con la promessa di chiarire ben presto la sua posizione processuale in ordine all’omicidio di Germano Riccioni, il 49enne compagno della madre, e al grave ferimento di quest’ultima, la 57enne Adele Coluzzi. E’ durata poco venerdì mattina la permanenza davanti il Gip del Tribunale di Latina Mario La Rosa di Luigi D’Atino, il 33enne di Priverno che, arrestato mercoledì con le accuse di omicidio e di tentato omicidio, avrebbe potuto motivare nel corso dell’interrogatorio di convalida quanto accaduto nell’abitazione della vittima in via Madonna del Colle, in pieno centro storico a Priverno.

E invece l’uomo, difeso dall’avvocato Gianmarco Conca, si è avvalso della facoltà di non rispondere anticipando che quanto prima offrirà i suoi chiarimenti sulla triste vicenda. I Carabinieri del comando provinciale di Latina e della compagnia di Terracina, coordinati dal sostituto procuratore Giuseppe Buontempo, hanno ricostruito la dinamica omicidiaria stabilendo come il 33enne abbia prima colpito la madre con un mattone recuperato a terra e , subito dopo, il compagno della donna, utilizzando un vaso di ceramica ed un tubo metallico. L’interrogatorio di convalida era molto atteso per tentare di definire il movente del delitto che – secondo gli inquirenti – sarebbe maturato dopo il rifiuto della Coluzzi di consegnare al figlio il danaro richiesto per l’acquisto di una dose di droga.

E mentre sono leggermente migliorate le condizioni della 57enne ricoverata presso il reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Camillo di Roma dove sarà sottoposta a un intervento chirurgico la prossima settimana, si è protratta più previsto venerdì pomeriggio l’autopsia del medico legale nominato dalla Procura. La dottoressa Cristina Setacci ha effettuato l’esame sul cadavere di Riccioni presso l’obitorio dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina stabilendo come si siano rivelati letali i traumi e le ferite riportate in seguito all’aggressione da parte del 33enne.

Nel quasi certo processo contro l’uomo ha annunciato la costituzione di parte civile la figlia della vittima attraverso l’avvocato Rina Gandolfi.