Gaeta / Gestione pratiche edilizie al Comune: prosegue il processo, disposta trascrizione intercettazioni

Cronaca Gaeta

GAETA – E’ entrato nel vivo davanti il giudice monocratico del Tribunale di Cassino – giudice Marco Gioia – un delicato processo sulla gestione dell'”affaire” legato all’esame delle pratiche edilizie presso il Comune di Gaeta.  Per capire cosa sarebbe avvenuto presso la ripartizione urbanistica, il Tribunale ha disposto le trascrizioni delle intercettazioni telefoniche effettuate dalla Guardia di Finanza di Formia nell’ambito di un’inchiesta che avrebbe smascherato una sorta di commistione, un rapporto, tra tecnici comunali e professionisti esterni sullo sfondo di una querelle in cui il Comune è parte lesa ma ha ritenuto opportuno non costituirsi parte civile.

Sul banco degli imputati ci sono Cristoforo Accetta, nel 2015 istruttore tecnico presso il Comune di Gaeta, assegnato al servizio edilizio e in seguito responsabile del rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche e dei permessi a costruire in sanatoria. Il professionista è accusato di aver “asservito totalmente la sua funzione pubblica agli interessi dei privati, in quanto socio occulto dello studio tecnico di via dei Frassini, studio formalmente intestato a Salvatore Tallaro”. Per la Procura, che aveva chiesto all’epoca i domiciliari per l’indagato, Accetta sarebbe stato socio occulto anche dello studio tecnico di via Livorno “formalmente intestato al fratello, Edoardo”, studi “presso i quali lavoravano quali liberi professionisti, Salvatorluca Tallaro, Alessandro Liberace e Andrea Criscuolo, anche loro imputati nel processo in corso a Cassino.

Sono accusati di aver firmato progetti in vece di Cristofaro Accetta o “comunque collaboravano con lui nella stesura degli stessi”. Come? Presentando tantissime pratiche che risultavano essere state istruite da Accetta da solo o insieme ad altri nella sua qualità di dipendente dell’ufficio addetto. Accetta è accusato di aver “ricevuto utilità consistite nel conseguimento dell’importo di almeno il 50% della parcella presentata dai professionisti (oggi coimputati,ndr) ai privati committenti”.

Una parte delle prove di questo meccanismo che consentiva ai privati di avere la garanzia pressoché totale del via libera alle pratiche presentate dagli studi “controllati” da Cristofaro Accetta, si trova nelle intercettazioni telefoniche e ambientali di cui il Tribunale ha chiesto pra la trascrizione. Questo “sistema” sarebbe stato in voga sino a luglio 2016, quand ci fu la perquisizione dello studio di via Livorno. Originariamente gli indagati furono 11 ma per molto di loro arrivò l’archiviazione del Gip Domenico Di Croce nel 2022.

Il processo è stato rinviato al luglio 2024 per l’esame, appunto, delle trascrizioni.