Ventotene/ Recupero carcere Santo Stefano, il presidente Mattarella firma la nomina del commissario Macioce

VENTOTENE – Ora è ufficiale. L’ex comandante nazionale del Reparto operativo navale della Guardia di Finanza, il generale Giovanni Maria Macioce, è il nuovo commissario straordinario di governo per il recupero ed il rilancio del carcere borbonico sull’isolotto di Santo Stefano a Ventotene. Nella serata di martedì il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha controfirmato il decreto di nomina che, deliberato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del lontano 11 febbraio scorso, era stato proposto dal neo Ministro per i Beni culturali.

In attesa della pubblicazione di questo Dpr sulla Gazzetta Ufficiale si colma un vuoto in seno alla guida del commissariato di governo la cui attività aveva subito un blocco da circa 10 mesi, da quando, terminato l’incarico dell’ex deputato ed ex parlamentare europea del Pd Silvia Costa, il governo aveva nominato l’alto ufficiale originario di Sora ma senza la necessaria ratifica del Quirinale. Il “via libera” è arrivato martedì sera al termine di una giornata in cui il sindaco di Ventotene Carmine Caputo, dopo alcuni giorni di aspre e velenose polemiche, aveva smentito il blocco degli interventi di riqualificazione dell’ex penitenziario (è l’Invitalia il soggetto attuatore a cui è stata affidata la direzione dei lavori) a causa della mancata ratifica della nomina del Generale Macioce.

Il Presidente della Repubblica dunque dopo quasi 8 mesi ha “scongelato” questo incarico rimasto ai box in attesa di ricevere la copertura economica da parte del Ministero dell’Economia. L’ex presidente della Camera, l’attuale parlamentare del Pd Laura Boldrini, aveva insinuato ben altro e, cioè, che la nomina di Macioce fosse ferma in quanto l’ex generale della Guardia di Finanza – che dei problemi di recupero del carcere era stato investito di una delega ad hoc da parte del neo sindaco Carmine Capito nell’estate 2022 subito dopo la sua vittoria alle amministrative del 12 giugno – fosse destinatatio invece d in decreto di citazione diretta a giudizio del Procuratore capo della Procura della Repubblica Luciano D’Emmanuele per l’illegittima compravendita di una grotta tufacea dall’ex vice sindaco dell’isola Modesto Sportiello.

La nomina di Macioce a commissario era avvenuta subito dopo l’archiviazione di un procedimento a suo carico con l’ipotesi di abusivismo edilizio ma con le indagini della Procura ancora in corso per il presunto illegittimo frazionamento di una grotta davanti un notaio di Sora (che in questa vicenda è parte estranea). Il processo, by-passando lo svolgimento dell’udienza preliminare, inizierà il 22 maggio prossimo ma questa vicenda (che per il comune di Ventotene ha un carattere privato tant’è che ha escluso una sua possibile costituzione di parte civile) – secondo le conclusioni cui è giunto il capo dello Stato – non ha alcuna attinenza con i miliardari interventi – pari a 70 milioni di euro stanziati dal Cipe durante il governo di centro sinistra guidato da Matteo Renzi – per il rilancio funzionale dello storico carcere borbonico.

Il generale Macioce, dunque, rimane al suo posto (sarebbe vicino ai Fratelli d’Italia) nonostante il pressing promosso dal Pd che, attraverso l’ex presidente della Camera Boldrini, aveva chiesto al Ministro Sangiuliano di nominare un nuovo commissario straordinario di governo.

Che l’alto ufficiale sapesse o immaginasse il disco verde del Quirinale lo si era capito da una lunga e polemica presa di posizione del sindaco di Ventotene Caputo che, denunciando finanche l’esistenza di una “cabina di regia” operante a stretto contatto con la stampa, aveva detto essenzialmente due cose. La prima: “ I lavori di messa in sicurezza del Panocticon, destinati a concludersi entro il 2024 stanno procedendo sostanzialmente in linea con il cronoprogramma. Invitalia, che è il soggetto attuatore, a cui è affidata la Direzione Lavori può confermarlo. Invece al termine del triennio affidato all’’ex Commissario Silvia Costa la percentuale dei lavori eseguiti era del 9%. Ora, soltanto dopo sette mesi, peraltro invernali, essi hanno raggiunto 40%…”

Il sindaco di Ventotene aveva definito “false” anche le notizie secondo le quali un recente incendio provocato la sera della festività di Santa Candida da una mongolfiera accesa abbia minacciato il cantiere a Santo Stefano. Ha rivelato poi di aver partecipato ad un sopralluogo tecnico che, organizzato proprio dal Commissario Straordinario “designato” Macioce, aveva visto la partecipazione dei responsabili di Invitalia e dello stesso primo cittadino: “Abbiamo potuto verificare che si è incendiata una piccola porzione di sterpaglia secca, localizzata nella zona sud est dell’isolotto e ben lontana dall’area di cantiere. L’incendio, fermato dai volontari della Protezione Civile di Ventotene, prontamente intervenuti, non ha provocato alcun danno a persone e cose”.

Macioce torna in sella dopo aver dichiarato ai giornalisti che se la sua nomina, in considerazione dei suoi guai giudiziari, avesse creato qualche problema all’incarico di commissario straordinario avrebbe effettuato un passo di lato.

Legittimamente non l’ha fatto e nei prossimi mesi dovrà dimostrare di aver avuto ragione.

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