Ventotene / Recupero di Santo Stefano, il Pd insiste: “l’amministrazione comunale chieda una nuova nomina”

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VENTOTENE – Delusione e anche un pizzico di amarezza. Il circolo “Ursula Hirschmann” del Partito Democratico di Ventotene ha esternato questi stati d’animo dopo quella che è stata considerata la “superficiale” risposta fornita dal sindaco dell’isolano Carmine Caputo sul blocco che sta caratterizzabdo da troppi mesi l’attività del commissariato di governo istituito dal governo per coordinare i giganteschi investimenti previsti per un importo di 70milioni di euro per la riqualificazione del carcere borbonico di Santo Stefano.

A chiedere al sindaco Caputo di avviare un’immediata interazione istituzionale con il governo nazionale di Giorgia Meloni era stato proprio il coordinatore isolano del Pd Andrea Bonsignori, preoccupato che le vicende giudiziarie dell’ex generale della Guardia di Finanza Giovanni Maria Macioce, a capo dallo scorso febbraio commissario straordinario – per lui e per altri tre imputati il capo della procura di Cassino Luciano D’Emmanuele ha chiesto la citazione diretta a giudizio con l’ipotesi di reato di false dichiarazioni in atto pubblico relativamente all’acquisto e frazionamento di una grotta tufacea poi trasformata in un villino a due piani – potessero bloccare le fasi di recupero della storica struttura penitenziaria.

Il sindaco ha ora risposto al segretario Dem Bonsignori affermando come al comune di Ventotene il blocco dell’attività del commissariato di governo interessi davvero poco. O meglio il comune non può fare nulla perché “l’iter amministrativo (l’attività del commissariato di governo o anche la sostituzione del generale Macioce che del recupero del carcere era stato un delegato nominato nell’estate 2022 proprio dall’appena eletto sindaco di Ventotene) appartiene ad organi superiori non interferibili”

Questa stringatissima e (quasi offensiva) risposta del sindaco Caputo – che quasi quasi gradisce questo comodo isolamento politico-istituzionale– ha mandato su tutte le furie il neo segratario Andrea Bonsignori anche per l’epilogo della sua lettera lunga esattamente sette righe. Per il capo dell’amministrazione isolana le assicurazioni sono altre e, cioè, che i “lavori in corso (?) riguardano la messa in sicurezza del sito, procedono regolarmente secondo i progetti e i programmi con scadenza prevista per il 2024”. Quando, più precisamente, non è dato sapere. Firmato: il sindaco Carmine Caputo che per la fretta omette anche di indicare di essere almeno dottore.

La nuova guida del Pd rassicura il sindaco di Ventotene di essere a conoscenza dei problemi giudiziari del Generale Macioce ma entra di nuovo nel merito della vicenda su cui ha sorvolato il dottor Caputo: “Quello che ci premeva sapere era se l’amministrazione comunale – ha scritrto Andrea Bonsignore in una lettera di risposta al sindaco – fosse preoccupata di questo anomalo ritardo nella definizione della governance del progetto, valutando un possibile danno per la comunità di Ventotene e, di conseguenza, se stesse facendo qualcosa per rimediare. Dalla sua risposta si evince che non siete preoccupati e quindi non state facendo niente. Eppure il Comune fa parte del Tavolo istituzionale permanente (insieme a Governo nazionale, Regione, Demanio ecc.) che non viene convocato da oltre sette mesi proprio per la mancata formalizzazione della nomina del nuovo commissario. Quindi il Comune ha la legittimazione istituzionale per sollecitare il governo a procedere alla designazione di un altro Commissario e a convocare urgentemente il Tavolo – anche nelle more di questa nomina – per adottare indirizzi e approvare decisioni che ormai sono urgenti come quelle relative alle modifiche proposte da Invitalia da apportare al progetto vincitore del concorso di progettazione, dopo la sentenza del Consiglio di Stato del 5 settembre scorso che ha rigettato il ricorso presentato dal progetto escluso”.

Il progetto di recupero del carcere di Santo Stefano non si limita alla sola messa in sicurezza del sito, ma prevede altre opere tese ad una rifunzionalizzazione dell’impianto con alta attività culturale. “Questo richiede, sapendo dal precedente lavoro svolto, un rapporto continuo fra la struttura commissariale ed il soggetto attuatore, Invitalia – ha aggiunto il segretario Andrea Bonsignore – Richiede una cura attenta e continua con tutti i soggetti nazionali e internazionali interessati a cooperare alle future attività; richiede un rapporto attento e continuo con la comunità di Ventotene, legittimamente interessata ad un’opera di questa importanza; richiede un lavoro costante per assicurare una positiva e sana gestione dei lavori in corso e dell’impianto completo una volta terminati i lavori. Insomma, non si tratta semplicemente di mettere in sicurezza, che va fatto; c’è da continuare nelle azioni intraprese e fare altro, sia materialmente che in senso immateriale. E forse quest’ultimo aspetto è più importante, più difficile: è la parte che dovrebbe assicurare che i soldi pubblici non vengono buttati via, ma producono ricchezza duratura, a patto che venga impostata una gestione all’altezza. Noi pensiamo che curare l’interesse di Ventotene significa darsi da fare per risolvere celermente il problema”.

Il Pd alla fine offre al sindaco Caputo di perseguire una soluzione: “Sarebbe consigliabile che l’amministrazione comunale chieda una nuova nomina, se quella da lkei specificata non può andare in porto, a meno che l’amministrazione stessa valuti che sia nell’interesse dell’isola attendere le calende greche”.