Itri / Rimpasto di giunta per il sindaco Agresti, analisi e commenti del nuovo assetto [VIDEO]

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ITRI – “I sindaci del Comune di Itri dal 1945 al 2026…”. La conclusione del rimpasto di Giunta il sindaco Giovanni Agresti l’aveva voluto esorcizzare con la posa nel corridoio antistante il suo ufficio, al primo piano del palazzo municipale di piazza Umberto, delle foto dei primi cittadino che si sono succeduti a Itri dal secondo dopo guerra in poi. Si tratta di bella sequenza che quanto prima sarà inaugurata ufficialmente alla presenza di tutte le scolaresche (e non solo) di Itri che si imbatteranno in una pergamena all’inizio dell’esposizione. Sapranno il nome del sindaco – almeno nell’intendimento dell’interessato, cioè, di Giovanni Agresti – che guiderà il paese aurunco sino alla scadenza naturale della consiliatura.

Questo termine, poco più di un mese fa, il 24 luglio scorso, era stato messo in discussione quando la rappresentanza consiliare di Fratelli d’Italia, sotto la regia del neo assessora e consigliera regionale Elena Palazzo, tentò di sfiduciare il sindaco di Itri disertando il consiglio comunale convocato per l’approvazione, in maniera inderogabile, della salvaguardia degli equilibri di bilancio. Da quel giorno è trascorsa molt’acqua sotto i ponti della politica itrana con due conseguenze: Fratelli d’Italia, nonostante alcune poco rassicuranti enunciazioni verbali, è fuori dalla Giunta e dalla maggioranza di cui fa parte ora l’odiata Forza Italia così come la minoranza si è dimezzata. La lista “Promessa per Itri” sostanzialmente si è sciolta nel senso che le strade dei consiglieri comunali eletti il 3 ed il 4 ottobre 2021 si sono divise: l’ex candidato a sindaco, Giuseppe De Santis, è stato nominato ora da Agresti suo “vice” e assessore all’urbanistica e al patrimonio mentre il primo consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle Osvaldo si è dimesso dall’incarico – ufficialmente per motivi di famiglia – in attesa di essere surrogato dal primo dei non eletti, Francesco Bedento, ritenuto vicinissimo alle posizioni del neo vice sindaco De Santis

Il sindaco Agresti afferma, ricostituendo “in tempi da record” il plenum della Giunta, di aver risolto una crisi “molto difficile”. L’occasione è stata un’intervista video che ha concesso subito dopo alcuni incontri con i neo assessori e con il dirigente del settore finanziario “perché, davanti a tanti problemi giustamente evidenziati dai cittadini, voglio garantire le dovute risposte tentando ciò che non è stato mai possibile al Comune di Itri: l’approvazione del bilancio di previsione 2024 entro il prossimo 31 dicembre”. 

Per farlo c’è bisogno di una Giunta operativa e di un chiarimento politico amministrativo. Sul primo punto Agresti si attende molto “da buona squadra che andrà avanti con serenità avendo come unico obiettivo lo sviluppo e la crescita del nostro paese”. Il sindaco nell’intervista video considera “un buon usato sicuro” i due neo assessori appena nominati: oltre al fedelissimo De Santis (che rivestirà la delega rimasta dall’autunno 2021 ad interim del sindaco Agresti) , c’è l’esperta Serena Ciccarelli, di Forza Italia, che torna ad occuparsi di Lavori Pubblici, incarico svolto per trequarti durante il precedente amministrativo dell’ex sindaco Antonio Fargiorgio. Revocati l’assessore Alessia Mancini ed il delegato (nella veste di consigliere comunale) Simone Di Mascolo, il sindaco ha deciso di confermare gli assessori in carica il 24 luglio ma di ridistribuire le deleghe. E così Gabriella Dragonetti conserverà le politiche giovanili e l’associazionismo (ma le è stata conferita anche la digitalizzazione, Mario Di Mattia le deleghe ai servizi sociali e alla sanità e Salvatore Mazziotti (sicuramente il più operativo degli assessori nominati dopo il voto nell’autunno 2021) quella pesantissima alla cultura.

Nell’intervista video, rispetto ad alcune illazioni circolate nelle ultime ore, il sindaco di Itri definisce “concordata e condivisa” la momentaneo uscita di scena del vice sindaco uscente ed assessore ai Lavori, l’avvocato Giuseppe Cece. Non farà parte più della Giunta ma assume ora l’incarico di delegato esterno alle attività produttive, sport, turismo e tempo libero mentre Antonio Ruggieri continuerà ad essere delegato esterno al bilancio e alla programmazione. E non è finita . Il sindaco sa – e lo ammette – che, rispetto al 24 luglio, la sua maggioranza, quantunque possa apparire paradossale, d’ora innanzi è numericamente più consistente: ha perso i tre consiglieri comunali di Fdi (Elena Palazzo, Alessia Mancini e Simone Di Mascolo) ma può ora fare affidamento su quattro (Serena Cicarelli e Andrea Di Biase di Forza Italia, Giuseppe De Santis ed il nuovo arivato Francesco Bedento). Giovanni Agresti ha deciso rafforzare gli ormeggi della sua navicella e in quest’ottica ha raggiunto un accordo interno con gli assessori sinora in carica Mazziotti, Cece e di Mattia. Nei prossimi tre anni, sino al voto del 2026, saranno in Giunta con una turnazione ben precisa.

Ecco lo schema. Se Mazziotti sarà in carica sino al 2024, per re rimane ai box sino al 2025 per poi tornare in sella nel 2026, l’avvocato Cece sconterà il suo anno sabbatico sino al prossimo anno per essere utile alla causa negli ultimi due anni della consiliatura. E la ricostituzione del plenum della Giunta è servita anche per effettuare un’azione di chiarimento con il presidente del consiglio comunale Salvatore Ciccone, un civico ritenuto vicinissimo all’Onorevole Elena Palazzo (fa parte della sua segreteria particolare alla Regione Lazio) ma finito nell’occhio del ciclone per annunciato nelle fasi iniziali del consiglio comunale del 24 luglio che si sarebbe astenuto su tutti gli argomenti all’ordine del giorno. L’avvocato ha salvato la presidenza d’aula – il sindaco sapeva che sarebbe stato complicato, se non impossibile, revocargliela – ma ha dovuto restituire le deleghe sinora in suo appannaggio: se il contenzioso sarà ad interim del sindaco, la delega pesantissima all’ambiente e ai rifiuti sarà assegnata ad un rappresentante di Forza Italia che potrebbe essere chi, il consigliere comun ale Andrea Di Biase, questo incarico l’ha già ricoperto.

“Se fosse dipeso da me – ha commentato il sindaco di Itri Giovanni Agresti – ora sarebbe in carica la giunta del 24 luglio scorso. Qualcuno ha voluto, con espedienti antichi e raffazzonati, di porre fine quel giorno alla consiliatura. E’ stato un atto di gravissima irresponsabilità politico oltre che amministrativa. Fratelli dice di voler continuare ad essere della maggioranza? Lo dimostrasse con i fatti…in consiglio comunale. Ho impiegato l’intero mese di agosto per rimettere in moto una Giunta che, grazie ad alcuni innesti di provata bravura ed esperienza, sarà in grado di offrire le dovute risposte ai cittadini.”

Ma da quando il sindaco di Itri non sente al telefono l’assessora regionale Elena Palazzo, la presunta mandante del suo fallito omicidio politico? E quando ha capito il primo cittadino dell’esistenza di un piano, concordato dalla pattuglia di Fdi con l’ex sindaco Antonio Fargiorgio, per porre fin e dopo solo due a nni al quarto mandato? Ecco, in sintesi, le risposte di Giovanni Agresti: “L’ultima volta che ho visto e sentito Elena (così chiama l’assessora regionale Palazzo) è stato tre giorni prima del consiglio comunale del 24 luglio”. Ma il 21 luglio è la ricorrenza patronale della Madonna della Civita? “Si , l’ultima che ci siamo visti e sentiti è stata in occasione della processione della festa. Poi non l’ho vista più”.

E quando ha capito Giovanni Agresti che era pronto un piano per mandarlo a casa? La risposta era già nota: “Quando ho visto l’ordine del giorno firmato dal presidente del consiglio comunale Ciccone. L’approvazione della salvaguardia degli equilibri di bilancio era all’ultimo punto… Lì ho capito che mi volevano far fuori”.

I fatti poi sono andati diversamente. Da scaltro e collaudato democristiano dorateo qual’ era ed è, Giovanni Agresti ha salvato la consiliatura domeni ca 23 luglio quando ha chiamato in comune il mitico presidente di Forza Italia di Itri Michele Stamegna che, dopo una telefonata a Fondi al segretario regionale Claudio Fazzone, ha accettato l’invito proposto a Forza Italia di entrare in Giunta dopo aver contribuito pesantemente all’elezione di Giovanni Agresti quasi due anni. A quel punto si è accodato l’ecumenico e generoso ex sindaco Giuseppe De Santis: “Io non sfiducerò mai un sindaco a differenza di quanto hanno fatto a me nel 2015”

INTERVISTA video Giovanni Agresti, sindaco di Itri

 

Il gruppo consiliare di Forza Italia ed il neo vice sindaco Agresti sono invece nel mirino dell’ex sindaco Antonio Fargiorgio. Sa, dopo la messa in liquidazione della lista “Promessa per Itri”, di dover rappresentare l’opposizione al sindaco di Itri: “Si tratta di una grande e onerosa responsabilità che, insieme alle altre consiglieri di Itri Facciamo Futura, Vittoria Maggiarra e Tiziana Ialongo, assolveremo nei migliori dei modi nei confronti dei cittadini – ha dichiarato nell’intervista video allegata – A loro sia il gruppo consiliare di Forza Italia che Peppino De Santis dovranno dare non poche risposte. Forza Italia soltanto due anni, dopo aver chiesto inutilmente una doppia rappresentanza in Giunta, disse che non avrebbe mai voluto avere a che fare con il sindaco di Itri appena eletto”.

“Il consigliere De Santis sta tradendo un mandato conferitogli dall’elettorato, quello di stare e di essere opposizione. Noi continueremo ad essere sempre nella stessa parte. E lo sa che le dico? – aggiunge– il sin daco Agresti ha effettuato un giro di consultazioni e ha deciso di parlare con tutti, tranne che con noi. Siamo davvero contenti che le cose siano andate davvero così. Gli ultimi eventi che hanno condotto a ristabilire gli equilibri in amministrazione ad Itri svelano le ragioni che portarono alla creazione di una terza lista in occasione della competizione elettorale dell’autunno 2021. L’obiettivo comune era quello di danneggiare la lista Itri Facciamo Futuro, favorendo la rielezione a sindaco di Giovanni Agresti.

“Obiettivo perfettamente raggiunto, non c’è che dire. L’ingresso in maggioranza del candidato a sindaco della lista ‘Promessa per Itri’, senza il cui appoggio l’attuale amministrazione sarebbe giunta a fine corsa, rende oramai evidente a tutti come ad ottobre 2021 ci sia stata una lotta impari, una partita senza il rispetto delle regole del gioco, due liste contro una. Ora non offendessero la nostra intelligenza attraverso la solita menata dell’inopportunità di far ritornare il Commissario Prefettizio, ché trattasi di una battuta cui non credono neppure i bambini dell’asilo – ha specificato l’avvocato Fargiorgio – Evidentemente il gioco di potere cui tutti, tranne noi, si sono prestati, ha portato i suoi frutti e qualcuno si sarà fatto ingolosire da prospettive future, magari da future candidature. Itri non merita tutto questo! I cittadini non hanno l’anello al naso e osservano, comprendono e traggono le conclusioni che, oggi più che mai, sono evidenti e chiare. A tutti! Certo, piacerebbe conoscere il sentimento, il pensiero che alberga tra coloro che quella terza lista supportarono ed i cui sforzi sono serviti, oggi, a fornire una stampella ad un’amministrazione claudicante, ad una lista verso cui ci si era formalmente contrapposti, perché, evidentemente, portatrice di valori, ideali e visioni totalmente diversi dai propri”.

“Valori, ideali e visioni oggi sacrificati a vantaggio di una lista avversaria ed a esclusivo tornaconto di quest’ultima. Grande operazione politica… lo diciamo in senso ironico e per non correre il rischio di essere fraintesi. Ci chiediamo cosa quegli elettori pensino di questa manovra, se l’hanno condivisa e prima ancora se ne siano stati messi al corrente o nella possibilità di esprimere una propria, doverosa, opinione. Diversamente, quel patto elettorale sarebbe stato evidentemente tradito. Noi invece manteniamo saldo il patto siglato con i nostri elettori. Siamo e saremo sempre alternativi a questa maggioranza. O noi o loro – ha terminato l’ex sindaco di Itri – Le loro poltrone non ci interessano”.

INTERVISTA Antonio Fargiorgio, capogruppo lista “Itri Facciamo futuro”