Mario Piccolino

Formia / L’omicidio di Mario Piccolino finisce sui banchi del Senato

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FORMIA – Il terribile assassinio di Mario Piccolino giunge in Senato grazie ad una interrogazione di Ivana Simeoni, ex Movimento 5 Stelle e ora iscritta al Gruppo Misto, presentata al Ministro dell’Interno Angelino Alfano. La parlamentare chiede quali misure intenda applicare per arginare le infiltrazioni della criminalità organizzata nel sud pontino, quali siano le reali condizioni delle forze dell’ordine in Provincia di Latina e se la Questura è organizzata per far fronte alla difficile lotta contro la criminalità organizzata.

“È un dato di fatto – si legge nel testo dell’interrogazione – che l’estensione del sud pontino sia una zona ad alto tasso di infiltrazione della criminalità organizzata e pertanto le forze dell’ordine si trovano davanti al difficilissimo compito di individuare se le cause dell’omicidio descritto in premessa siano da imputare al fenomeno mafioso oppure a crimini di altra natura. È assodato che nel Sud del Lazio ci siano infiltrazioni da parte della criminalità organizzata, sostiene la senatrice. Basta scorrere la cronaca di questi ultimi anni.

Oppure basta ricordarele parole del procuratore di Tivoli, Luigi de Ficchy, che nel 2012 commentando l’omicidio di un boss avvenuto a Terracina disse: “Camorra e ‘ndrangheta, in quella zona, sono radicate, così come i clan della criminalità locale. Investono e hanno centri di potere, controllano l’economia. La situazione più difficile è proprio quella della provincia di Latina”. Ivana Simeoni scrive inoltre: “A prescindere dal risultato delle indagini sull’omicidio Piccolino é chiaro che nella zona del sud Pontino si concentra un tipo di criminalità che per complessità ed intensità non ha paragoni nel resto del Paese”.

Tuttavia, a causa della spending review, del blocco dei turn over e del taglio indiscriminato e costante delle risorse le forze dell’ordine e le Questure di tutta Italia si trovano in situazione di grossa sofferenza, “Per non dire di emergenza – continua Simeoni – a quanto risulta allo scrivente la Questura di Latina non fa eccezione a questa regola, anzi si trova in situazione di grave carenza di mezzi e di personale”.

Per questo chiede l’ex esponente del Movimento 5 Stelle chiede l’intervento di Alfano. “Non è ulteriormente tollerabile che il nostro Paese, inteso come istituzione, lasci il proprio territorio in balìa della criminalità organizzata e della malavita per mere esigenze economiche – conclude la Simeoni – la politica dei tagli continui ai servizi pubblici viola i principi fondamentali della Costituzione e mette a repentaglio la stessa natura di stato civile: il rispetto ad ogni costo dell’art. 81 sul bilancio pubblico non può mettere a repentaglio la sicurezza nazionale e la vita dei nostri cittadini”.