Gaeta / Vendita piazzale ex-stazione ferroviaria, nuove rivelazioni dell’ex-sindaco D’Amante

Attualità Gaeta

GAETA  – “Amministrare… senza trasparenza”. Anche a Ferragosto torna ad aleggiare a Gaeta, simile ad un fantasma, la querelle giudiziaria e, ancorprima tecnico-amministrativa, della vendita da parte del Consorzio industriale del sud pontino del piazzale dell’ex stazione ferroviaria a favore di una neonata società immobiliare. Nonostante diverse indiscrezioni lo danno per dimissionario in una delle prossime sedute di consiglio comunale, l’ex sindaco di Gaeta e ora consigliere comunale di minoranza Silvio D’Amante nel cuore della stagione turistica e estiva invia – o tenta di farlo – un siluro terra aria all’indirizzo dell’attuale amministrazione comunale e, nello specifico, dell’ex sindaco e neo consigliere regionale di Forza Italia Cosimino Mitrano.

A Gaeta qualsiasi argomento amministrativo per la maggioranza è un fatto privato. I cittadini non devono sapere, soprattutto quando è meglio tacere (per l’amministrazione). Eppure c’è un ufficio comunicazioni pronto a comando a suonare la gran cassa” – esordisce l’ex sindaco D’Amante che rispolvera a sorpresa la vendita da parte del Consind della palazzina e di una parte del piazzale della stazione ferroviaria a favore della società “Cavour Immobiliare”. Tredici tra i vertici del Consorzio Industriale del sud pontino, gli assessori in carica nell’agosto 2019 nella Giunta municipale (alcuni lo sono ancora) e diversi dirigenti comunali compariranno il prossimo novembre davanti il Gup del Tribunale di Cassino chiamato a decidere se rinviarli a giudizio con le ipotesi di turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio e, soprattutto, lottizzazione abusiva.

L’ex sindaco di Gaeta chiama di nuovo in causa Mitrano e lo fa menzionando una circostanza amministrativa inedita sino a questo momento: “L’ex indaco Mitrano – osserva Silvio D’Amante – disse in consiglio comunale di non essere stato messo al corrente della vendita, parlando di sgarbo istituzionale da parte del Consorzio Industriale e di non conoscere gli acquirenti del piazzale della stazione ferroviaria. Nel maggio 2022 la Procura di Napoli notificò allo stesso Consorzio Industriale che una delle ditte dell’associazione vincitrice dell’appalto per la realizzazione dei lavori della ferrovia Gaeta-Formia era stata messa in amministrazione giudiziaria non potendo quindi procedere a nessuna attività lavorativa. Nel settembre 2022 nella seduta di consiglio comunale destinata alle società partecipate del comune (Acqualatina, Farmacia e Consorzio industriale) il neo sindaco Leccese invece non disse nulla della situazione venutasi a creare… Altro sgarbo istituzionale? Membri autorevoli della maggioranza imputavano alla Regione Lazio e all’ex presidente Nicola Zingaretti il blocco dei lavori per la lentezza nell’erogazione dei finanziamenti”.

“La notizia del perchè della sospensione dei lavori uscì poi grazie ad un quotidiano della provincia di Caserta. Ma non è ancora finita – aggiunge l’ex primo cittadino di Gaeta – Il neo consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Adriano Zuccalà l’11 maggio scorso ha presentato un‘interrogazione agli uffici regionali per conoscere la posizione della Regione Lazio su tutta la vicenda stazione ferrovia. La Direzione Regionale infrastrutture e mobilità rispose che nel gennaio 2022 la Regione Lazio aveva sospeso i fondi Cipe per 10 milioni di euro, già assegnati ed ulteriori 37 milioni fermi , perché aveva chiesto al Consorzio industriale adeguamenti e integrazioni al progetto e, cioè, di dotare la linea di un sistema di alimentazione in armonia con la transizione energetica internazionale, la verifica del progetto da parte di “Antisa”, la validazione del progetto da parte di un organismo indipendente, adeguamenti afferenti la sicurezze ferroviaria e un piano economico finanziario espressione della sostenibilità infrastrutturale e gestionale della ferrovia”.

L’ex sindaco di Gaeta si interroga se quello dei vertici che si sono succeduti al comune sia stato “un altro silenzio o sgarbo istituzionale. Ma nessun consigliere regionale era a conoscenza della richiesta della Regione Lazio fatta a gennaio 2022? Forse è l’aria del nostro Golfo. I progetti che interessano Gaeta hanno tutti vita difficile e strana chiunque li faccia.! – conclude Silvio D’Amante ricorrendo all’immancabile sarcasmo – Avanti tutta, con progetti scadenti e con procedure gaetane. Avanti tutta ma i lavori sono bloccati ….tutti e non ci sono responsabilità. E ora di rimboccarsi le maniche e pensare ad un futuro diverso e partecipato della Città ,nell’interesse di tutti”. Anche a Gaeta…