Minturno / Mohamed Said Aroual: arriva una sistemazione in un albergo di Scauri

Attualità Minturno

MINTURNO – Meglio tardi che mai. Dopo essere stato accolto per oltre un giorno dai Carabinieri di Stazione di Scauri, gli stessi che l’avevano arrestato il 2 luglio 2022 per un tentativo di rapina compiuto sul lungomare di Scauri ai danni di un Carabiniere (fuori servizio) originario di Calvi Risorta in provincia di Caserta, l’italo tunisino di 34 anni Mohamed Said Aroual ha ora una temporanea sistemazione in attesa che per lui si trova una Rems sul territorio del Basso Lazio in cui avviare una necessaria terapia psichiatrica. Si tratta di un posto presso un albergo sul lungomare di Scauri ma con l’obbligo di seguire una terapia psichiatrica. Per ottenerla da parte del comune di Minturno è stato purtroppo necessario da parte del legale dell’uomo, l’avvocato Enrico Mastantuono, l’invio di un esposto all’Anac, l’autorità nazionale anti corruzione, per verificare il corretto o meno operato dell’ufficio servizi sociali del palazzo di palazzo Portanova.

Mohamed Said Aroual è stato associato in regima di libertà vigilata presso un albergo sul lungomare di Scauri e dal comune di Minturno ha avuto una “card” caricata con cui alimentarsi – a suon di panini – presso un supermercato della zona dopo aver ricevuto dallo psichiatra Pino Ionta la prescrizione a seguire una precisa terapia farmacologica. In effetti questa vicenda relativa all’impossibilità di trovare una struttura specializzata idonea ad ospitare l’italo-tunisino ha provocato qualche malumore anche all’interno della stessa amministrazione comunale minturnese. Alla segnalazione dell’avvocato Mastantuono inviata all’Anac si è aggiunto il disimpegno – come ha rivelato lo stesso legale del 34enne – del delegato del sindaco Gerardo Stefanelli ad occuparsi di questo imbarazzante caso: “Mi dispiace tanto – ha commentato l’avvocato Mastantuono – perché l’avvocato Franco Conte, in qualità di collaboratore del sindaco Gerardo Stefanelli (il Tribunale di Cassino l’aveva nominato ‘amministratore di sostegno’ del 34enne) – era stato l’unico amministratore a tentare di trovare un posto in una Rems per il mio assistito che, definito socialmente pericoloso, può ancora reiterare il reato con un quadro clinico pregiudicato dall’utilizzo di sostanze stupefacenti”.

L’italo-tunisino era uscito l’altra sera dal carcere di Cassino di decorrenza dei termini. Il 4 luglio dovrà sostenere il rito abbreviato condizionato allo svolgimento di una perizia psichiatrica che ha svolto il dottor Peppino Nicolucci. A suo dire il 34enne italo-tunisino al momento della tentata rapina era incapace di intendere e di volere, può – come detto – ora affrontare un processo ma è da ritenersi socialmente pericoloso in senso psichiatrico e “necessità di un immediato ricovero in una struttura adeguata per l’avvio di una terapia”. Il medico di Cassino aveva consigliato l’accesso in una Rems o, in alternativa, la scelta di una comunità terapeutica capace di contenere il soggetto e di intraprendere una terapia psicofarmalogica per iniziare un possibile percorso di consapevolezza della patologia psichica”.

Il Gip del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce avrebbe potuto concedergli la libertà vigilata già dal 2 maggio ma, nell’impossibilità- come detto- di trovare una struttura in cui seguire un programma terapeutico, ha deciso di prolungare la detenzione in carcere dell’uomo. Da qualche giorno è libero e l’auspicio di tutti è che non commetta sciocchezze per evitare che inizi il tradizionale gioco, tutto italiano, teso alla ricerca di eventuali responsabilità a margine di una vicenda che avrebbero potuto gestire meglio.