Latina / Inchiesta “Status quo”, condanna per Maria Grazie Di Silvio per estorsione ad un benzinaio

Cronaca Latina

E’ stata l’unica indagata – madre di Angelo, Salvatore e Valentina Travali – a scegliere il rito ordinario dopo essere coinvolta il 20 aprile 2022 nell’inchiesta della Direzione Distrettuale antimafia di Roma denominata “Status quo”. Con l’ipotesi accusatoria di tentata estorsione con modalità mafiose è stata condannata dal Tribunale di Latina Maria Grazia Di Silvio, la donna che – secondo i Pm della Dda capitolina – avrebbe chiesto del danaro ad un benzinaio di via Epitaffio, lo stesso accusato dalla donna di aver riferito agli inquirenti della Squadra mobile relativamente ad alcune presunte estorsioni compiute da componenti della famiglia Travali.

Altrettanto dura è stata la requisitoria del sostituto procuratore della Dda Luigia Spinelli che aveva chiesto una condanna a cinque anni e quattro mesi di reclusione. Il legale di Maria Grazia Di Silvio, l’avvocato Giancarlo Vitelli, aveva replicato chiedendo la derubricazione del reato in semplice violenza provata e l’esclusione dell’aggravante del metodo mafioso. E invece , dopo un’ora di camera di consiglio il presidente del Tribunale di Latina Gianluca Soana ha condannato la donna a quattro anni e otto mesi di reclusione riconoscendole l’aggravante della modalità mafiosa dell’estorsione. Si sono costituite, per la cronaca, come parti civile il comune di Latina e l’associazione antimafia Antonino Caponnetto alle quali è stato riconosciuto una risarcimenti danni ciascuno di 4700 euro.