Formia / Futuro Rifiuti Zero: conferimento indifferenziato a Colfelice, parla l’Amministratore Rizzo [VIDEO]

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FORMIA – La considerazione, se confermata, sarebbe davvero grave: i comuni di Formia e Ventotene, attraverso la municipalizzata Futuro Rifiuti servizi, hanno conferito dal 2020 i propri rifiuti indifferenziati (quelli aventi la tipologica tecnica EER 200301) nel posto sbagliato ed illegittimo con possibili risolti di natura penale ed erariale, ovvero il Centro servizi ambientali di Castelforte. A dirlo, più volte, è stato, scuro in volto ma con piglio deciso, il neo amministratore unico della Futuro Rifiuti Zero Raffaele Rizzo nel corso di una conferenza stampa dopo le nostre anticipazioni riguardanti la scelta della “Frz” di cambiare improvvisamente gestore: non più il vicino Csa della famiglia Giuliano-Ambroselli nelle campagne di via Viaro a Suio ma la più lontana Saf, a Colfelice, in provincia di Frosinone.

L’amministratore Rizzo ha deciso di convocare la conferenza stampa presso la sala “Sicurezza” del comune – dove c’erano molti dipendenti della municipalizzata ma nessun rappresentante dei comuni di Formia e Ventotene, fatta eccezione per l’ex sindaco di Formia Paola Villa ed il capogruppo di “Guardare Oltre” Imma Arnone, reduci dalla partecipazione ad una seduta della commissione Ambiente – per “una questione di trasparenza avviata nell’ambito della mia gestione amministrativa”. E spulciando le carte alla Frz Rizzo ha capito che dal 2020, dall’entrata in vigore del decreto legislativo 116/2020 (che ha integrato il testo unico ambientale,il decreto legislativo 152 del 2006), la Futuro Rifiuti Zero trasferiva i suoi rifiuti indifferenziato nel posto sbagliato: in un centro dotato di trattamento meccanico piuttosto che presso la Saf di Colfelice che è un Tmb, un centro disponendo di un trattamento meccanico e…biologico.

“Nessun’azione punitiva – ha osservato Rizzo, concetto che ha ribadito nell’intervista video allegata – ma “soltanto il rispetto della norma” – ha puntualizzato il legale che la Frz ha nominato da qualche giorno, l’avvocato Vittorina Teofilatto, per tentare ora di controbattere alla pesantissima contromossa del Csa.

“Purtroppo il Centro servizi ambientali – ha osservato l’amministratore unico Rizzo – ha un impianto insufficiente a garantire un idoneo trattamento dei rifiuti a chiudere il loro ciclo. Purtroppo non tratta la frazione organica presente in maniera variabile all’interno dei rifiuti indifferenziati. E se il problema riguarda il comune di Formia dove la differenziata non raggiunge il 65%, figuriamoci per quello di Ventotene dove purtroppo la percentuale è ancora più bassa”. Raffaele Rizzo su un punto è chiaro: non ci tiene a vestire i panni del moralizzatore (“ho fatto sinora il mio lavoro nell’interesse dei comuni di Formia e Ventotene e dei rispettivi cittadini”) ma i suoi annunci qualche motivo di imbarazzo l’hanno creato. Perché la scelta di abbandonare il Csa di Castelforte da parte del Comune di Formia solo ora quando c’è un nuovo governo alla guida della città dall’ottobre 2021?.

Si tratta di un interrogativo calzante a cui Rizzo ha cercato di dare una risposta precisando che la scelta della Futuro Rifiuti Zero di cambiare gestore, avallata dall’assemblea dei soci svoltasi la mattina del 24 aprile scorso), sia stata dettata dalla norma, il decreto legislativo 116/2020, che “regolamenta la responsabilità dei rifiuti, responsabile della classificazione degli stessi, della loro corretta gestione e avvio a trattamento”.

Insomma la Futuro Rifiuti Zero non poteva fare diversamente sul piano normativo a cui si è aggiunto un aggravio dei costi praticato dal Csa di Castelforte. Risale al novembre 2022 una lettera del Centro servizi ambientale, il cui contratto con la “Frz” di un anno “è scaduto pacificamente nel 2016”, che, a fronte della chiusura da parte della Regione Lazio della discarica dell’Ecologia Viterbo, chiedeva un aumento alla Frz e ai comuni conferenti di 52 euro per tonnellate (in aggiunta alla tariffa applicata) per sostenere economicamente la “conseguente necessità di conferire i rifiuti in Olanda a fronte di un servizio che nemmeno garantisce un trattamento dei rifiuti indifferenziati conforme al principio delle migliori tecniche disponibili e a quello di prossimità per lo smaltimento dei rifiuti”. E’ possibile che questa lettera del Csa è stata notata da Rizzo solo ora? E perché la scelta è caduta sulla Saf? A quanto ammonterà il risparmio? Se le tariffe le applica la Regione, l’amministratore Rizzo, pur rimanendo cauto (“stiamo facendo i calcoli in base alla fatture pregresse emesse dalla Frz”) , conta di beneficiare di uno sgravio “dai 60 agli 80 mila euro che, se non ci fosse stato, avrebbe appesantito la Tari del 2023 e, con effetto retroattivo, anche quella degli anni precedenti”.

La Frz – ha rivelato Rizzo confermando di aver “puntualmente informato la Regione Lazio – ha scelto la Saf di Colfelice che, in considerazione della sua vicinanza geografica (48 chilometri), è stata preferita “per il momento” alla “Ri.da” di Aprilia (dista 103 chilometri) naturalmente per i più lunghi tempi di percorrenza dei mezzi e perché “consente di mantenere invariata la gestione anche del personale senza alcuna ripercussione sull’organizzazione del servizio svolto”. La Saf, in effetti, ha proposto la tariffa di 207,66 euro per tonnellata comprensiva di benefit ambientale ed ecotassa “e senza aggiunta di extra costi”. Ma Colfelice è dista due volte rispetto a Castelforte. “Le lievi maggiorazioni dei costi di trasporto sarebbero ampiamente compensate dal mancato pagamento degli extra costo che derivano dall’utilizzo dei un impianto privo di trattamento biologico”.

Raffaele Rizzo, più disteso nella seconda parte della conferenza stampa, ha rivelato che la scelta della Saf potrebbe non essere definitiva. Contatti sono stati avviati con la proprietà della Rida Ambiente di Aprilia, l’”unico impianto Tmb riconosciuto dal piano regionale deio rifiuti per la provincia di Latina. Saranno verificate tutte le modifiche gestionali ed organizzative da apportare in azienda e i relativi costi ove si riscontrassero miglioramenti economici e qualitativi nella cessione dei rifiuti “EER 20.03.01”. Sarà poi chiarito con la Regione Lazio se l’impianto cui rivolgersi sarà la Saf o la Rida sulla base delle valutazioni amministrative, economiche e qualitative”

Tradotto, i comuni di Formia e Ventotene, nonostante la vicinanza di un impianto a meno di 20 chilometri, hanno deciso anche loro di far compiere la transumanza ai loro rifiuti con il Csa già pronto a promuovere una durissima azione legale per “contestare le numerosissime violazioni di gge sinora compiute”. L’ultima è antecedente di qualche ora alla conferenza stampa di Rizzo quando la Frz ha negato l’accesso agli atti al Csa di Castelforte per alcuni dei documenti richiesti che cronisti (privilegiati) avevano allegati in un’elegante cartellina.

L’amministratore unico Rizzo si è impegnato a “dialogare” maggiormente con la stampa e, in prospettiva di farlo, ha annunciato tre importanti iniziative: il conferimento dell’incarico all’ingegnere Francesco Girardi per la redazione del nuovo piano industriale della Frz, lo svolgimento venerdì 12 , alle ore 18, presso la sala Sicurezza di un convegno (dal titolo “Formia Miniera urbana”) per la raccolta di rifiuti Raee (ingombranti, oli vegetali esausti ogni sabato del mese nelle piazze di Penitro, S.Janni, del porticciolo Caposele e nell’area mercato di via Spaventola) con la consegna a ciascun utente di un buono spesa da utilizzare presso alcuni centri specializzati aderenti e, infine, per il cambio del logo della società (“un artista di Formia noto a livello internazionale si è reso disponibile chiedendo solo il rimborso delle spese”).

Rizzo ha concluso l’intervista video con un auspicio: la Futuro Rifiuti Zero diventi soggetto protagonista nell’Egato della provincia di Latina dei Rifiuti. Quando e come decollerà è più di un’incognita del nuovo corso politico alla Regione Lazio.

INTERVISTA Raffaele Rizzo, amministratore unico Futuro Rifiuti zero