Minturno / Scappa dall’Africa, oggi è cittadino italiano: la storia di Ibra Sanou

MINTURNO – Oggi Ibrahima Sanou è diventato cittadino italiano. La sua è una storia di lunga migrazione, che lo ha portato dal Burkina Faso alla Francia e successivamente in Italia, fino ad approdare a Minturno, dove il sindaco Gerardo Stefanelli gli ha conferito la cittadinanza durante una cerimonia a cui hanno partecipato la sua famiglia e i suoi amici. Nel corso della cerimonia, il sindaco ha raccontato la storia di Ibrahima, che rappresenta quella di molti ragazzi che scappano dall’Africa per cercare una vita migliore, lontani dalla fame, dalla povertà, dalle guerre e dalla morte. Ibrahima, soprannominato Ibra dagli amici, è nato in Burkina Faso ed è fuggito dall’Africa per raggiungere la Francia, dove ha vissuto per quattro anni. Nel dicembre del 2007, ha raggiunto l’Italia, stabilendosi prima a Berdonecchia e poi a Torino, dove ha trascorso un anno in un centro di accoglienza.

“Il mio diploma non era valido in Italia, così ho dovuto ricominciare la scuola. In seguito ho iniziato a lavorare come mediatore culturale, grazie alla mia conoscenza di molte lingue, oltre al francese, all’inglese e all’italiano”, ha spiegato Ibrahima. Nel 2009, la prefettura di Torino lo ha trasferito nelle Marche, dove ha lavorato come assistente per disabili anziani in un centro di accoglienza. Successivamente, ha svolto la professione di mediatore culturale in varie prefetture, tra cui quelle di Ancona, Macerata, Caserta, Campobasso, Bologna e Roma. Nel 2013, ha iniziato a lavorare come operatore di accoglienza con il Gus di Macerata e l’anno successivo è stato trasferito a Formia con un contratto a tempo determinato, che poi è diventato indeterminato.

Nel 2015, Ibrahima si è trasferito a Minturno, dove ha lavorato nel progetto Sprar. Qui ha incontrato Giulia, con cui si è sposato, e si è stabilito nella frazione di Tufo, dove nel 2018 è nato il loro figlio Christian. Nel corso degli anni, Ibrahima ha conseguito il diploma di terza media, la maturità e il certificato di Oss per operatori socio sanitari. Al momento, è al terzo anno della facoltà di Scienze politiche internazionali presso l’Università Tommaso D’Aquino di Roma. “Nel frattempo, sono entrato nella Croce Rossa Italiana con la qualifica di operatore amministrativo per l’accoglienza sulle navi di quarantena, dopo aver superato 7 colloqui. Nel febbraio 2022 ho superato il concorso della Croce Rossa Italiana e questo mese sono stato assunto con un contratto a tempo indeterminato”, ha raccontato Ibrahima.

Il sindaco Stefanelli ha concluso la cerimonia alla presenza di tanti abitanti di Tufo, un fatto che dimostra come Ibrahima Sanou sia riuscito ad entrare nel cuore delle persone grazie al suo sorriso, la sua disponibilità e la sua sincerità. Questa, secondo il sindaco, è la vittoria più bella per Ibra e per tutti coloro che lo hanno sostenuto lungo il suo percorso di migrazione e di integrazione in Italia.

La storia di Ibrahima Sanou è un esempio di come la determinazione e la volontà di costruirsi un futuro migliore possano portare a grandi risultati. Nonostante le difficoltà incontrate lungo il suo cammino, Ibra non ha mai perso la speranza e la determinazione di realizzare i suoi sogni. La sua esperienza dimostra inoltre come l’accoglienza e l’inclusione siano fattori fondamentali per aiutare le persone migranti a integrarsi nella società italiana e a diventare cittadini attivi e produttivi.

La cerimonia di conferimento della cittadinanza italiana a Ibrahima Sanou è stata un momento di grande emozione e di orgoglio per lui e per la sua famiglia, e rappresenta un esempio positivo di come l’integrazione possa essere un’opportunità per tutti.

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