Formia / Pastificio Paone, la trattativa tra “Corex” e “Domenico Paone Spa” ad una fase cruciale

FORMIA – E’ arrivata ad una fase delicatissima e decisiva la trattativa avviata per il possibile passaggio del pastificio Paone di Formia dalla “Domenico Paone spa” alla “Corex spa” di Battipaglia. Nella giornata di martedì era prevista la definizione del negoziato che potrebbe richiedere una proroga di qualche ora e giorno per la necessità di sviluppare numerosi approfondimenti soprattutto di natura economica e giuridica. Le avvisaglie arrivate lunedì non sono state positive. Al comune di Formia il sindaco Gianluca Taddeo, dopo la riunione inaugurale del 15 febbraio, aveva presieduto un tavolo tecnico cui avevano partecipato Carmine Aliberti in rappresentanza della “Corex spa” di Battipaglia, il vice presidente del Consorzio industriale del Lazio Salvatore Forte e i rappresentanti della Flai Cgil e della Uila uil e delle Rsu interne. All’appello mancavano soltanto l’amministratore unico della “Domenico Paone spa”, il manager italo-argentino Alejandro Octavio Quentin ed il delegato dell’associazione industriale di Latina.

L’incontro ha registrato un piccolo e significativo passo in avanti per l’esito della trattativa: Aliberti ha confermato la presentazione il 17 febbraio scorso di una manifestazione d’interesse finalizzata all’acquisto da parte della Corex delle due linee di produzione all’interno dello stabilimento alimentare di Penitro e all’assorbimento dell’attuale organico formato da 32 dipendenti. La Corex chiede tempi brevi e certi auspica che il dottor Quentin formalizzi la sua offerta di vendita che – come detto – al momento non c’è. Potrebbe arrivare nelle prossime ore alla luce di un sopralluogo effettuato nel sito produttivo di alcuni periti di fiducia che dovranno quantificare il valore delle linee di produzione da vendere alla società salernitana che rivendica già la proprietà dello stabilimento formiano. L’amministratore Quentin sta temporeggiando perché la sua proposta di vendita – che pare oscilli su una cifra tra i tre milioni e i tre milioni e mezzo di euro – dovrà contemplare anche le attuali incombenze debitorie che hanno costituito lo scorso settembre il blocco della produzione della pasta di Formia.

La Corex ha fretta anche per un’altra ragione squisitamente occupazionale: il 5 marzo scade il termine della terza tranche della cassa integrazione ordinaria di cui stanno beneficiando i 32 dipendenti del pastificio Paone e c’è bisogno di un soggetto imprenditoriale attivo in grado di formalizzare la sua richiesta di proroga alla Regione Lazio. E’ questo l’aspetto di più stringente d’attualità e non a caso la Corex ha chiesto al Comune di Formia di essere supportata nell’eventuale iniziativa di coinvolgere il Prefetto di Latina Maurizio Falco per la risoluzione di questa empasse economico-occupazionale.

La Corex poi non avrebbe gradito altre due iniziative legali promosse, nel frattempo, dal dottor Quentin. Attraverso l’avvocato Luigi Visconti ha proposto ricorso in Cassazione contro la sentenza della settima sezione civile della Corte d’Appello che ha confermato la cessata locazione ai danni della “Domenico Paone spa” e contro l’ordinanza di sfratto. Quentin avrebbe definito “formali” queste due iniziative legali a cui rinuncerà – avrebbe fatto sapere – in concomitanza del positivo passaggio delle consegne che ancora non c’è. Intanto alcuni emissari della Corex spa hanno effettuato anche loro un sopralluogo all’interno del pastificio, chiuso, di Penitro. Lo avrebbero trovato in buone condizioni con l’intento di verificare gli investimenti tecnologici effettuati nel frattempo dal dottor Quentin e, dunque, saper replicare, in termini economici, all’offerta di cessione dell’azienda. Tra la domanda e l’offerta tra le due parti potrebbero pesare gli eventuali debiti accumulati dal pastificio Paone che, a prescindere dalla conclusione o meno di questa trattativa, conserverà – come aveva annunciato il vice presidente Salvatore Forte – l’attuale destinazione industriale. E questo non è un aspetto di poco conto.

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