FROSINONE – La notizia era nell’aria da giorni: anche la famiglia Bricca intende contribuire alle indagini per definire il movente e soprattutto individuare gli autori del delitto Thomas. Che la parte civile stia svolgendo da giorni indagini autonome per contribuire a fare piena luce sull’agguato di cui è rimasta vittima lo studente 19enne la sera del 30 gennaio scorso la conferma è arrivata ora dall‘avvocato Marilena Colagiacomo, il legale che sta assistendo la famiglia Bricca subito dopo il delitto.
“Non vogliamo lasciare nulla di intentato – ha detto l’avvocato Colagiacomo – I nostri accertamenti sono iniziati da giorni, non vogliamo assolutamente sostituirci alla Procura della Repubblica di Frosinone. Semmai i nostri accertamenti potranno affiancarsi alle indagini promosse dal sostituto procuratore Rossella Ricca per contribuire a risolvere il caso. Questa facoltà è prevista dal Codice di procedura penale e vogliamo utilizzarla al meglio“.
L’articolo 391 prevede, infatti, che anche un legale di parte civile possa conferire con le persone in grado di riferire circostanze utili rispetto ai fatti oggetto delle indagini; chiedere i documenti in possesso della Procura e accedere a luoghi privati o non aperti al pubblico, insomma compiere un’attività investigativa preventiva che per quanto riguarda la dinamica con cui è avvenuta l’agguato di Thomas Bricca potrà concretizzarsi con la nomina di un perito balistico. In effetti la famiglia del giovane ucciso due settimane aveva già nominato un proprio consulente di fiducia. Era stato il dottor Antonio Grande, il medico che aveva partecipato all’autopsia, disposta dalla Procura di Roma, del giovane ucciso.
L’esame era arrivato ad una prima conclusione dalla quale si sono sviluppate le successive indagini: era stato un colpo frontale, diretto, ad uccidere Thomas; era un colpo sparato da una pistola monocalibro, probabilmente inferiore ai 9 millimetri. Per gli inquirenti quel colpo sparato da una pistola a tamburo, entrato ed uscito, devastando tutto ciò che ha incontrato.
