Roccacorga / Nancy Piccaro è ancora il sindaco per un problema burocratico nell’iter di sfiducia

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ROCCACORGA – Nancy Piccaro è ancora il sindaco di Roccagorga. Ancora per le prossime ore. L’ha confermato la diretta interessata dopo la decisione della Prefettura di Latina di soprassedere alle dimissioni dall’incarico di sette consiglieri comunali. Lubiana Restaini, Valeria Atrei, Maurizio Fusco, Fatima Nardacci, Gianluca Frateschi, Sante Tullio e Davide Cipolla nella giornata di mercoledì avevano di deciso di rivolgersi presso uno studio notarile di Priverno per rassegnare le dimissioni ma qualcosa non sarebbe filato per il verso giusto. Avevano sì autenticato le loro firme ma avevano omesso di firmare la delega a favore di chi avrebbe dovuto presentare le proprie dimissioni: l’attuale presidente del consiglio Maurizio Fusco.

Il carteggio del notaio è stato trasmesso giovedì mattina dalla segreteria generale del comune lepino alla Prefettura di Latina che ha deciso di non prendere in considerazioni quelle sette dimissioni semplicemente perchè erano… incomplete. Di conseguenza è stata rinviata – almeno per il momento – la nomina del commissario Prefettizio. Il sindaco in carica Nancy Piccaro mercoledì ha guidato regolarmente una delegazione di infermiere professionali di Roccagorga nel corso dell’udienza generale di papa Francesco in Vaticano.

“Questa richiesta di incontro – ha detto Nancy Piccaro – era stata formalizzata da tempo ma sono andato come infermiera”. Punto. Le sorti della consiliatura a Roccagorga, comunque, sono segnate. I sette consiglieri “ribelli” potrebbero rinnovare le dimissioni nelle prossime ore confermando la soluzione del notaio o scegliendo, nella peggiore delle ipotesi, il consiglio comunale, convocato alle 15 di giovedì per presentare la sfiducia alla Piccaro.

Lo stesso sindaco di Roccagorga esclude che possa tenersi giovedì pomeriggio il consiglio comunale:” Non penso che questi signori facciano marcia indietro dopo essere andati davanti ad un notaio e aver sbagliato anche la procedura di legge”. “Davanti a questa strana sequenza – ha aggiunto il sindaco – mi sono fatta una domanda: sono persone che seguono un ragionamento logico nel mettere in campo azioni che determinano le sorti di una comunità? Massimo rispetto per le libere scelte di ognuno, perché ognuno si assume le proprie responsabilità. Il problema è che le scelte di 7 persone ricadono su una comunità intera. Io non ho sentito neanche un cittadino, di qualsiasi schieramento, dichiararsi contento di questi comportamenti. Non ho sentito alcun elettore, di qualsiasi schieramento politico, condividere i comportamenti delle persone che hanno eletto. E soprattutto delle persone elette nella mia lista. E’ ammissibile che chi è minoranza eserciti un certo ruolo, ma chi è stato eletto? È veramente ignobile tradire il mandato degli elettori. Questa volta per fortuna sarà più breve il commissariamento perché a maggio o giugno si andrà al voto popolare. Quello stesso voto democratico che loro hanno calpestato in tutti questi anni impedendo ad un’amministrazione eletta dal popolo di governare”.

A replicare al sindaco ancora in carica di Roccagorga è la consigliera e capogruppo consiliare di Forza Italia, Lubiana Restaini: “Un sindaco che mastica un po’ di politica, la prima cosa che deve fare dopo aver ricevuto una mozione di sfiducia, cosa che ci aspettavamo tutti a destra e a sinistra, era lo scioglimento della giunta, le dimissioni e la consultazione gruppo per gruppo, cosa che invece deve essere sfuggita alla Piccaro. La quale, dopo aver sfidato in consiglio comunale i consiglieri, ha continuato con il suo narcisismo sfrenato, pensando che tutto le fosse dovuto, oltre a mettere in campo delle azioni veramente vergognose contro la sottoscritta. Le motivazioni che ci hanno portato, in blocco, a non aspettare il Consiglio del 9 e a decidere e a votare la mozione di sfiducia sono state il fato che, da persone responsabili e che vogliono che gli elettori di Roccagorga ritornino al voto senza aspettare un altro anno di commissariamento, è stato quello che se noi avessimo aspettato le dimissioni del sindaco, sarebbero passati altri 20 giorni, in cui lei poteva ritirare le sue dimissioni e quindi non saremmo più rientrati nel termine previsto dal TUEL per poter ritornare a votare alla prima tornata elettorale utile che è quella del prossimo mese di maggio”.

Poi ci sono altre motivazioni, “altrettanto vere” – aggiunge Lubiana Restaini – quali un comune allo sbando, tutti i cittadini hanno davanti agli occhi un paese sporco, completamente al buio, un cimitero abbandonato e senza luce, nonostante i cittadini paghino regolarmente le luci votive, le strade piene di buche”.

Per la consigliera Restaini c’è stata una motivazione personale che l’ha motivata a rassegnare le dimissioni dall’incarico, quella di “non aver condiviso la decisione di aderire al riequilibrio di bilancio. Si potevano usare altre misure che avrebbero permesso ai cittadini di non vedersi aumentare tutte le imposte al massimo – ha concluso – Ma soprattutto mi sarei aspettata che il sindaco condividesse anche con le minoranze questa scelta che inevitabilmente ricade sulle spalle di tutta la nostra comunità per i prossimi 15 anni. Invece il sindaco, come sempre, dritta e senza consultare nessuno, a causa del suo narcisismo innato, ha portato avanti”.