Gaeta / Piazzale ex-stazione, un Consiglio comunale per l’acquisizione a patrimonio immobiliare

GAETA – Un consiglio comunale, anche prima del voto regionale, in cui venga discussa una proposta per l’acquisizione al patrimonio immobiliare del comune di Gaeta del piazzale dell’ex stazione ferroviaria. Una mozione “ad hoc” stata presentata lunedì dai consiglieri comunali d’opposizione Silvio D’Amante, Emiliano Scinicariello e Sabina Mitrano per chiedere all’assemblea di impegnare il Sindaco Cristian Leccese e la Giunta Comunale a “dare incarico al dirigente competente di intraprendere la procedura di acquisizione al patrimonio comunale dell’intera area della ex-Ferrovia, compreso l’edificio della ex-stazione quale immobile funzionale alla pubblica utilizzazione dell’oggetto della vendita di cui in premessa”.

La vendita del piazzale dell’ex scalo ferroviario (da parte del Consorzio Industriale del sud pontino alla società “Immobiliare Cavour”) è diventato l’argomento di una delicata inchiesta penale della Procura della Repubblica che nel cuore della campagna elettorale regionale ha fatto notifica alla Guardia di Finanza del Gruppo di Formia la conclusione delle indagini preliminari nei confronti di tredici persone che non possono altro che i vertici del Consind, l’ex sindaco Mitrano e la Giunta in carica nell’agosto 2019 e gli acquirenti del piazzale (Eduardo Panzini e la moglie Fabrizia Conte) con le ipotesi di reato, a vario titolo, di turbata libertà dell’incanto, abuso d’ufficio e lottizzazione abusiviva.

“Inutile girarci intorno, la vendita dell’area “ex-stazione” e dell’immobile che vi insiste è stata percepita da tutta la città come una ferita che andava prima o poi rimarginata, attraverso un atto amministrativo riparatore, ma ancor prima ed ancor più con un forte segnale politico di verso opposto.- hanno tenuto a precisare D’Amante, Scinicariello e Mitrano – Il Consiglio Comunale, ma più ancora la politica locale tutta ebbe la possibilità di porre rimedio subito, a caldo, prima ancora che la brutta pagina politica divenisse anche vicenda giudiziaria, quando gli ex consiglieri comunali Scinicariello e De Angelis presentarono una mozione analoga a quella di oggi”. Quella mozione fu rigettata da tutti i consiglieri dell’ex maggioranza Mitrano, tranne dai due che la presentarono.

Ora un altro cantiere aperto nello stesso piazzale, fermo da tempo per via di altre vicende giudiziarie, che “rappresentano un altro episodio inquietante ed un’altra macchia per la nostra comunità cittadina. La premessa d’obbligo, alla quale teniamo di più, è che la discussione politica che intendiamo sollevare sulla vicenda, e l’atto amministrativo che ne potrà conseguire, non debbano intendersi o costituire interferenza con le eventuali azioni giudiziarie in corso, poiché non intenderemo richiedere alcuna discussione sulle stesse. Ma di certo non possiamo sottacere sullo scenario a tinte fosche all’interno del quale la discussione avrà luogo”.

Il presidente Davide Speringo manterrà fede – come avrebbe detto – ad una promessa di convocare il consiglio comunale, se fosse necessario, anche prima del 12 e 13 febbraio? I consiglieri di centro sinistra D’Amante, Scinicariello e Mitrano hanno formalizzato – secondo il loro punto di vista – la richiesta alla politica gaetana “di chiudere in modo definitivo quella brutta pagina, impegnando Sindaco e Giunta ad incaricare il Dirigente competente affinché parta con immediatezza l’iter amministrativo che possa riportare quel bene alla città di Gaeta, attraverso l’acquisizione a patrimonio pubblico. In questo modo potremo finalmente disporre liberamente di un’area strategica per l’economia e per la viabilità cittadina, liberando finalmente i residenti di quella zona, gli avventori delle attività commerciali insistenti e i dipendenti delle stesse, i cittadini in transito in quell’area tanto cruciale dall’incubo che sono costretti a vivere ormai da un paio di anni”.

Le minoranze, in sostanza, hanno rilanciato questa istanza potendo beneficiare di una forma di diritto di prelazione di cui il Comune – a loro dire – sarebbe stato il beneficiario in rapporto al Consorzio industriale del sud pontino. L’avvocatura del comune di Gaeta smentisce questa ricostruzione affermando come il Consind nel 2018 abbia espletato direttamente un bando pubblico e non coinvolgendo eventualmente il comune di Gaeta con un’ipotetica manifestazione d’interesse. Le minoranze di centro sinistra, vuoi anche la campagna elettorale agli sgoccioli, confidano invece “in un risveglio delle coscienze politiche locali, per cambiare questa città, finalmente, ma in meglio”.

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