Delitto Thomas Bricca, rinvenuto il proiettile che ha ucciso il 18enne di Alatri

Cronaca Frosinone

ALATRI – Un rinvenimento che potrebbe dire molto sulla traiettoria del colpo e sul tipo di pistola che ha ucciso. E’ quello operato nelle ultime ore ad Alatri da parte dei Carabinieri che hanno trovato dietro un grosso vaso il proiettile che si era conficcato sulla fronte di Thomas Bricca provocandone, dopo una breve agonia, la morte. Se la notizia del rinvenimento del proiettile non è stata smentita dalla Procura di Frosinone, il movente del delitto dello studente 18enne di Alatri potrebbe essere legato al razzismo e Thomas addirittura potrebbe essere stato ucciso da una pistola a tamburo e per sbaglio. I sicari, tuttora ricercati con il loro grosso scooter con cui sono giunti e si sono dileguati dal “Girone” in cui si trovavano Thomas e la sua comitiva di amici, avrebbe dovuto colpire un ragazzo che si chiama Omar e ha 20 anni. Lo ha detto lo stesso interessato in una diretta Instagram e poi l’ha confermato ai cronisti che continuano ad assediare Alatri.

I killer sapevano che lui indossava un giubbotto bianco e per una drammatica coincidenza, Thomas quella sera indossava un identico bomber… La vicenda sarebbe nata sabato 28 gennaio quando sette persone picchiarono un ragazzo di nazionalità egiziana, “reo” di aver commesso un solo errore: di aver risposto in arabo. Ad Omar, che ora vive sotto protezione, sarebbe stato risposto di ripassare il lunedì successivo, il 30 gennaio, quando domenica ci fu un altro contatto e ad avere la peggio fu “Budella”, un altro ragazzo che poi è stato sentito dai Carabinieri con un fratello come persona informata sui fatti e, pertanto, è potuto tornare a casa. Omar sa di aver squarciato un clima di omertà in una realtà sociale non facile: “Loro – riferendosi ai sicari di Thomas, sono schifosi di m… noi non abbiamo mai avuto contatto con quello schifo di gente, mi fanno schifo fin da bambino. Se non moriva Thomas moriva un altro ragazzetto, è nato tutto per una ca… ata. Sto da solo come un cane e non era la fine che dovevo fare io, erano loro che dovevano fare sta fine e andarsene a fan….lo. Chi ci deve rimettere? Sono un essere umano, merd…” I ragazzi stanno verificando questa ricostruzione di Omar e, non escludendo che possa essere un depistaggio, non escludendo che la tragedia possa essere inquadrata in un regolamento di conti per la gestione di quella piazza di spaccio dove è stato ucciso Thomas Bricca.

Un momento importante per le indagini tuttora in corso si sarà martedì quando il professor Giorgio Bolino, dell’Università “La Sapienza” di Roma, su incarico della Procura di Roma, effettuerà presso l’obitorio del cimitero del Verano, l’autopsia sul cadavere di Thomas, un esame di fondamentale importanza non tanto per definire la casa del decesso quanto per stabilire la traiettoria del colpo di pistola. All’autopsia, su richiesta del legale di parte civile, l’avvocato Marilena Colagiacomo, parteciperà anche un perito di parte, il dottor Antonio Grande. E’ lo stesso medico legale che rappresentò la famiglia del povero del povero Willy Monteiro Duarte nel processo di primo grado conclusosi con le condanne dei fratelli Bianchi, di Francesco Belleggia e di Mario Pincarelli.