Formia / “Sostanze stupefacenti: pericoli e ripercussioni”, l’incontro al Villaggio Don Bosco

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FORMIA – Stanno cambiando i canali di approvvigionamento delle sostanze stupefacenti per i giovani. Ormai la droga si prenota anche sui principali canali social abitualmente utilizzati dalle giovani generazioni che hanno assimilato un linguaggio convenzionale con cui sanno come andare a recuperare la sostanza acquistata sulla rete. Se poi ci sono gli adulti dietro le baby gang, che si contendono le principali piazze dello spaccio, lo possono capire solo i genitori degli stessi ragazzi.

Questi elementi sono scaturiti dall’interessante confronto che, organizzato dalla chiesa parrocchiale del Villaggio Don Bosco di Formia in occasione della festa del fondatore dell’ordine dei Salesiani, ha proseguito un sempre partecipato percorso di sensibilizzazione contro l’utilizzo delle sostanze stupefacenti per i genitori dei ragazzi delle scuole medie e superiodi della città e del comprensorio. “Sostanze stupefacenti: pericoli e ripercussioni” è stato questo il tema dell’incointro che ha avuti due ospiti: la dottoressa Sabrina Vaudo, medico in servizio presso il Pronto soccorso dellno Svizzero” (scelta per il suo ricco bagaglio di interventi d’assistenza a favore di giovani e ragazzi in difficoltà dopo l’assunzione di droghe) e dei componenti di un’unità cinofila del vicino gruppo cittadino della Guardia di Finanza.

La droga che circola tra i giovani è sempre tanta e le famiglie possono svolgere un ruolo preventivo unico, fondamentale. L’hanno detto, a più riprese, l’ufficiale delle Fiamme Gialle alla guida dell’unità cinofila quotidianamente impegnata nella lotta preventiva contro l’uso e lo spaccio di sostanze stupefacenti e il parroco della Chiesa “Cuore Immacolato di Maria, Don Mariano Salpinone: “Mi chiedo – ha detto il parroco – se non dovremmo porci domande più profonde su come aiutare i giovani della nostra città a vivere più responsabilmente, provando a capire soprattutto le loro domande, le attese e, perché no, anche le loro sofferenze”.