Elezioni regionali nel Lazio, Francesco Rocca e quel bisogno della Croce Rossa per tenere unito il centrodestra

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REGIONE LAZIO – Fin da subito, almeno per gli addetti ai lavori, la tornata elettorale del 12 e 13 elettorale per l’elezione del nuovo Presidente della Regione Lazio si era prospettata al veleno. Il motivo? La fine dell’era Zingaretti – che aveva “regalato” per ben 10 anni il governo di una regione strategica com’è quella della capitale al Pd – e del suo modello Lazio. Con queste premesse, e soprattutto dopo la vittoria alle Nazionali del centrodestra unito – con Giorgia Meloni prima donna Premier – per il centrodestra doveva essere una campagna elettorale facile… Sfidare un Pd debole, con un Presidente che non può più essere rieletto e con un partito alle prese con le beghe interne per l’elezione del nuovo segretario…

E, invece, quella del centrodestra è stata una campagna elettorale al rallenty, con un problema opposto a quello del suo principale avversario: se il campo largo del centrosinistra aveva chiaro il nome del candidato, ma non il perimetro della coalizione, per il centrodestra trovare un nome che fosse la sintesi perfetta per tutti gli alleati è stata un’impresa.

I nomi sono stati diversi (solo per citarne qualcuno, era stato fatto anche il nome dell’ex sindaco di Terracina e attuale eurodeputato, Nicola Procaccini, come anche Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera dei deputati.. La tensione è stata alta, a tratti altissima, con Gasparri che non faceva che ricordare il caso delle elezioni oltremodo deludenti nella Caput Mundi. Per questo, forse, alla fine, per tenere unito il centrodestra e le sue diverse sensibilità si è avuto bisogno letteralmente della Croce rossa. Nel senso che, il candidato prescelto, Francesco Rocca era presidente in carica dell’organizzazione di volontariato quando è stato scelto.

Ecco chi è Francesco Rocca
A questo punto una domanda sorge spontanea: chi è Francesco Rocca, l’uomo capace di mettere il centrodestra d’accordo? Nato a Roma, classe 1965, Francesco Rocca è avvocato e ha esercitato la professione dal 1990 al 2003. Nella seconda metà degli anni ’90 si è occupato di processi di mafia, un impegno per cui ha vissuto sotto scorta per cinque anni.

Rocca è diventato presidente nazionale della Croce Rossa Italiana nel 2013, e ha ricoperto anche il ruolo di presidente della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Nel corso degli ultimi 25 anni ha ricoperto diversi incarichi: presidente dell’Ipab “Asilo della Patria” dal 1996 al 2003, commissario dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma dal 2002 e, sino al 2007, direttore generale. È stato anche componente del consiglio d’indirizzo dell’Istituto Nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani dal 2007 al 2010 e del nucleo valutazione dell’Istituto Nazionale Tumori – IRCSS Fondazione Pascale di Napoli dal 2005 al 2009. Non solo, è stato commissario straordinario della Asl Napoli 2 nel 2011 e direttore Generale dell’IDI nel 2017.

A pochi giorni dall’ufficializzazione della sua candidatura, è tornata alla ribalta, infine, una sua vecchia condanna per spaccio di eroina: “Non posso e non voglio nascondere il mio passato – ha raccontato in un’intervista a La Stampa -, ma sono trascorsi 38 anni, all’epoca ne avevo solo 19 ed ero pieno di problemi e fragilità”.

Rocca è sostenuto da sei liste: Oltre a Fratelli d’Italia, Forza Italia e la Lega, a sostenerlo ci sono, infatti, anche Noi moderati/Rinascimento, Unione di centro e Lista civica Rocca presidente.

I nomi di punta della possibile giunta
Per quanto riguarda i nomi di punta nella possibile giunta Rocca troviamo molti consiglieri uscenti. Nelle liste di FdI vi sono: Giancarlo Righini, Laura Corrotti, Massimiliano Maselli, Antonello Aurigemma e Fabrizio Ghera. In corsa anche l’ex grillina Francesca De Vito.

Per la Lega, si candida Paolo della Rocca, Orlando Tripodi, Giuseppe Cangemi, Laura Cartaginese e l’ex sindaca di Ciampino Daniela Ballico. Volti noti anche per Forza Italia, che schiera Enrico Cavallari e Fabio Capolei.