Gaeta / Rifiuti, gestione illecita: la Provincia chiede circa un milione e mezzo di euro al Comune

Attualità Gaeta Top News

GAETA – Un milione e 537mila e 600 euro. A questo importo vanno aggiunti gli interessi e gli effetti della svalutazione monetaria maturati dal 2009. E’ la somma di danaro che l’amministrazione provinciale di Latina chiede ora al comune di Gaeta per le modalità con veniva svolto il ciclo dei rifiuti alla luce di un blitz effettuato dalla Polizia Provinciale il 17 marzo di 13 anni fa per conto della Procura della Repubblica di Latina. Gli accertamenti vennero compiuti sull’allora concessionaria del servizio, la De Vizia Transfer spa, la stessa società – corsi e ricorsi storici – che da alcune settimane ha vinto presso il comune di Gaeta l’appalto per la raccolta dei servizi con un capitolato di gara “monstre”, 54 milioni di euro per la durata di sei anni , prorogabile di ulteriori tre anni.

La controversia tra il comune di Gaeta e l’amministrazione provinciale approderà il prossimo 1 dicembre davanti il giudice Gianluca Mauro Pellegrini davanti alla prima sezione civile della Corte d’Appello di Roma. Sarà chiamato a dirimere una vicenda per la quale il comune di Gaeta è stato sanzionato per un importo – come detto – di un milione 537.600 euro ai sensi della presunta violazione del primo e del seconda comma dell’articolo 193 del decreto legislativo 152/2007, meglio conosciuto il Codice dell’Ambiente. Diverse furono le inadempienze rilevate alla società concessionaria all’epoca del servizio: una su tutte riguardava il trasporto dei rifiuti gaetani presso la discarica di Borgo Montello senza il “Fir”, il formulario di identificazione della stessa immondizia.

Seguì un “più accurato controllo” presso il centro di trasferenza di via Lungomare Caboto, in località Arzano, cui parteciparono, oltre la Polizia Provinciale, la Guardia di Finanza e la Guardia Costiera. I cittadini residenti nella zona lamentavano l’esistenza del percolato ma gli inquirenti accertarono la “prolungata presenza” dei rifiuti nel sito e la “presenza di mezzi e cassoni privi di chiusura sulla parte superiore contenenti rifiuti urbani e speciali e ulteriori bilici, campane, cassoni e cassonetti di raccolta”. I controlli di quel giorno terminarono con l’acquisizione di importanti documenti negli uffici della De Vizia, compresi quelli che attestarono l’elenco dei trasporti dei rifiuti solidi urbani di Gaeta conferiti nella discarica di Borgo Montello. Da quel giorno nacque un contenzioso che, dopo 13 anni, è ancora saldamente in piedi. La Polizia Provinciale emise il verbale di accertamento numero 9090 del 17 marzo 2009 in cui il Comune di Gaeta veniva invitato a liquidare la sanzione amministrativa per oltre un milione e mezzo.

L’allora Giunta guidata da Antonio Raimondi tentò di difendersi e nominò l’avvocato Pierpaolo Matarazzo per chiedere l’annullamento del salatissimo verbale e, in subordine, la riduzione della sanzione comminata. Trascorsero ben cinque anni per avere una risposta della Provincia di Latina che, naturalmente, fu negativa. Il comune di Gaeta lo capì il 28 gennaio 2014 quando l’ente di via Costa gli notificò l’ordinanza di ingiunzione al pagamento numero 20/2014 . Dopo due settimane la Giunta in carica – sindaco Cosimino Mitrano, assessori Sabina Mitrano, Pasqualino De Simone, Alessandro Vona (era assente il solo Antonio Di Biagio) e l’attuale primo cittadino Cristian Leccese – adottò la delibera 17 del 14 febbraio e, nominando sempre l’avvocato Pierpaolo Matarazzo, decise di lanciare un guanto di sfida alla Provincia.

Come? Ricorrendo al Tribunale di Cassino per sollecitare l’annullamento del milionario verbale subito dalla Provincia cinque anni fa. Il procedimento è durato, dopo una pioggia di rinvii, ben sette anni (!) e si è concluso il 9 febbraio 2022 con un punto a favore del comune di Gaeta. Nel senso che il Tribunale civile di Cassino con la sentenza 197 ha accolto l’opposizione proposta dalla Giunta Mitrano e, per effetto, ha revocato l’ordinanza ingiunzione numero 20/2014 emessa dalla Provincia di Latina, condannata al pagamento delle spese processuali a favore del comune di Gaeta per 1493 euro e 21.424 euro “per compenso professionale”.

La Provincia con una delega del presidente Gerardo Stefanelli ha deciso di affidarsi all’avvocatura interna (guidata da Giulio Tatarelli) per giocarsi un’altra partita che inizierà il 1 dicembre davanti la sezione civile della Corte d’Appello. Innanzitutto sostenendo l’incompetenza territoriale del Tribunale di Cassino a decidere. Le violazioni contestate al comune di Gaeta “furono accertate a Latina presso gli uffici della Polizia Provinciale” e poi perché..le stesse contestazioni nel merito, in fatto ed in diritto, “si sono rivelate infondate ed non provate”. La Giunta municipale di Gaeta con la delibera numero 211 dell’11 novembre scorso per la terza volta consecutiva ha deciso di nominare l’avvocato Matarazzo per “dare continuità alla linea difensiva adottata in precedenza” e poi perché “sussistono fondate ragioni per resistere in appello per difendere i propri interessi”.

Non la pensa proprio così l’amministrazione provinciale che nelle 72 pagine del suo ricorso in appello chiede il rispetto di una sentenza della sezione Riunite della Cassazione del 1988 secondo la quale “il luogo della commissione dell’illecito è da reputarsi coincidente con il luogo del suo accertamento e non con quello in cui è stato consumato”.  Ma lo stesso decreto legislativo 152/2006, più recente del pronunciamento della Suprema Corte, ha affermato come in tema di gestione dei rifiuti “l’illecito di protrae dal momento in cui ha inizio il trasporto (Comune di Gaeta) a quello dell’arrivo della loro destinazione”: la discarica di Borgo Montello a Latina.

“E all’epoca i rifiuti di Gaeta avrebbero attraversato l’intera provincia senza un formulario di identificazione impedendo agli organi di controllo “di ricostruirne origine e destinazione finale”. Il comune di Gaeta ha deciso nelle ultime settimane che il servizio sarà svolto dalla stessa società del 2009, la De Vizia Transfer spa.