Sud Pontino / Acqualatina: l’incontro delle associazioni con la segreteria dell’Ato4, le criticità emerse

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SUD PONTINO – “Perchè un utente che fa richiesta di saldo e stralcio ad Acqualatina, riceve poi una risposta da parte di una società di recupero crediti?“. E’ stato uno degli interrogativi che una delegazione dell’Otuc l’organismo che raggruppa le più associazioni dei consumatori della provincia di Latina, ha rivolto nel corso di un incontro al dirigente della segreteria tecnica operativa dell’Ato 4 Umberto Bernola. L’Otuc, attraverso il suo attivo presidente Antonio Villano ha colto l’occasione per lamentare quella che ha definito una “gestione non sempre corretta” da parte dell’ente gestore nei confronti degli utenti dell’Ato4 e, nello specifico,dal 2020 anno in cui Acqualatina aveva deciso, per via del Covid, di ridurre alcuni servizi senza avvisare gli utenti.

Secondo le associazioni dei consumatori i reclami dei cittadini non ottengono risposte o vengono trattati con notevole ritardo o vengono inviati solleciti di pagamento e lettere di messa in mora con importi parziali sull’intero insoluto. E non è finita. L’Otuc ha chiesto inoltre di conoscere i criteri con cui vengono affidate le pratiche alle società di recupero crediti e di avere uno screening, dal 2014 al 2021, sulle migliaia di metri cubi fatturati sia per l’acqua che per la fognatura e depurazione che finiscono in fattura sotto la voce partite pregresse.

Le associazioni dei consumatori, infine, hanno chiesto di conoscere alla segreteria tecnico operativa dell’Ato 4 quali azioni abbia promosso nei confronti dei comuni di Ponza e Ventotene. Le loro iniziative in merito all’installazione dei dissalatori sono state definite ostative e causa delle quali si è creato un costo aggiuntivo di circa un milione di euro per l’approvvigionamento dell’acqua dalla terraferma. L’isola di Ponza a tutt’oggi non è ancora dotato di un dissalatore e Acqualtina deve spendere circa 6 milioni di euro l’anno per il trasporto dell’acqua da Napoli e i costi di questo trasporto incidono sull’articolazione tariffaria facendole aumentare del 4% annuo.