Latina- Frosinone / Primo giorno di lavoro per i neo-parlamentari pontini e ciociari

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LATINA / FROSINONE – Come il primo giorno di scuola, Anche i parlamentari eletti o espressione delle province di Latina e Frosinone giovedì hanno fatto il loro ingresso nel nuovo parlamento. E’ partita ufficialmente così la 19esima legislatura con l’apporto di cinque ciociari e altrettanti pontini. E’ stato un esordio un pò particolare alla Camera per Massimo Ruspandini, Nicola Ottaviani, Ilaria Fontana, Paolo Pulciani. Ma anche per il frusinate Aldo Mattia, eletto in Basilicata. Chi sono i rappresentanti pontini. Nel nuovo e dimagrito Senato ce ne sono tre: Claudio Fazzone, Nicola Calandrini, Claudio Durigon, quest’ultimo eletto nel collegio maggioritario uninominale di Viterbo-Rieti. Alla Camera per la provincia di Latina siedono Giovanna Miele e Sara Kelany, la prima di Latina, la seconda originaria di Sperlonga ma eletta nel proporzionale della Lombardia ai confini con la Svizzera.

Giovanna Miele

Tutti i neo parlamentari del Basso Lazio hanno postato le loro foto sui banchi o durante le votazioni. Nicola Calandrini dentro l’aula di Palazzo Madama mentre deposita la propria scheda per l’elezione del presidente del Senato. Foto simile per Claudio Durigon che ha lasciato la Camera per occupare uno scranno a Palazzo Madama. Stesso scatto alla Camera per l’ex sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani. Foto dentro l’aula di Montecitorio per Ilaria Fontana, Massimo Ruspandini, Giovanna Miele, Paolo Pulciani e Sara kelany.

Nicola Ottaviani

“Oggi parte formalmente quello che è il nuovo Parlamento italiano – ha dichiarato Maurizio Ottaviani – La speranza di tutti è che, in realtà, parta davvero quella che è una nuova stagione delle riforme, non più rinviabili, ridisegnando l’equità nella leva fiscale, attivando la tutela ma anche la versatilità nel mercato del lavoro, ripensando a nuovi modelli di stato sociale, con una ridefinizione del sostegno al disagio delle famiglie, arrivando subito al confronto serio e costruttivo tra politica e magistratura per rinnovare la materia del processo. Tutto passa, però, per una sburocratizzazione radicale nel rapporto con, e tra, le istituzioni. Meno norme, ma più efficaci e più vicine alle esigenze reali dei cittadini e, soprattutto, norme più semplici. Il diritto e più in generale la legislazione devono servire il Paese e non servirsi del Paese, come avvenuto nel recente passato, sotto l’egida della sinistra. Questa è la scommessa che ci attende. Questa è la rotta tracciata dalla Lega di Matteo Salvini e dall’intero centrodestra”.

 

(In copertina Claudio Durigon)