Formia / Revisione statuto comunale: si riunisce la Commissione e scoppia la polemica politica

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FORMIA – “Il comune di Formia era regolarmente aperto e, di conseguenza, l’attività amministrativa poteva e doveva proseguire”. La presidente della Commissione Affari Generali-Attività produttive Valentina Di Russo ha replicato in questi termini alle severe censure mosse dalla capogruppo della lista di opposizione “Guardare Oltre”, Imma Arnone, dopo la decisione presa venerdì mattinata dalla maggioranza di centro destra di svolgere ugualmente la seduta della commissione per approvare importanti modifiche allo Statuto del comune “nonostante la città fosse sotto shock per le devastanti conseguenze provocate dall’ondata di maltempo del giorno prima”.

La commissione si è tenuta regolarmente ma diversi rappresentanti delle minoranze avevano deciso di disertarla semplicemente perché pensavano che i lavori non iniziassero perché in quel momento i problemi di Formia fossero altri. La consigliera Arnone non era stata tenera nei confronti della maggioranza e dell’operato della presidente della commissione Affari Generali Di Russo definendo “irrispettoso” il loro comportamento, “privo di attenuanti perché questa fretta di modificare lo statuto dopo 23 anni desta non poche perplessità. Abbiamo ora gli stessi dubbi che abbiamo manifestato qualche mese fa quando la maggioranza in maniera unilaterale ha deciso di modificare il regolamento di accesso agli atti rendendo complicato l’operato delle minoranze”.

La presidente Di Russo respinge le critiche della consigliera Arnone nel momento in cui afferma che “Se ci fossero i motivi ostativi per riunire la commissione avrei mandato una Pec ai suoi componenti per comunicare il suo annullamento. Non mi sembra che ci siano stati…”. In effetti la consigliera Arnone aveva partecipato alla riunione solo nella sua parte conclusiva: “Ero andata in comune per parlare con il sindaco Taddeo e la protezione civile ed avere informazioni aggiornate sull’ondata di maltempo che aveva colpito la città alcune ore prima. Non avrei mai immaginato che, davanti a questa emergenza, la maggioranza avesse considerato urgente convocare la commissione sulle modifiche dello Statuto. Ho dovuto ricredermi e quando mi è stato riferito che la commissione era in corso su un argomento che riguarda la vita dell’istituzione Comune ho provato un sentimento di indignazione”.

In effetti l’unica rappresentante delle minoranze a partecipare alla commissione è stata l’ex sindaco di Formia Paola Villa che ha proposto di modificare la delibera (numero 63 del 23 giugno 2021) con cui il commissario Prefettizio Silvana Tizzano stralciava parte dell’articolo 14 dello Statuto sui regolamenti. La professoressa Villa ha anche aggiunto di qualificare meglio l’istituto dell’assemblea pubblica e di prevedere un’eventuale convenzione con la Provincia o con la stessa Regione per beneficiare del ruolo e dei poteri del difensore civico, figura che per i comuni sotto i 100mila abitanti è stata abrogata da una legge dello Stato.

Il “colpo di mano” della presidente Di Russo, alla distanza, non ha sortito gli effetti sperati. La commissione è stata aggiornata alle ore 14 di mercoledì 5 ottobre quando dovrebbero esserci tutti i rappresentanti designati dalle forze politiche. Lo scontro è attesto soprattutto sulla principale modifica prevista, quella riguardante il contenuto futuro dell’articolo 98 della “Magna Charta” del comune: gli incarichi di direzione dei settori, degli uffici e dei servizi. Secondo l’orientamento dell’amministrazione Taddeo i dirigenti dovranno rispondere allo spoil system americano: resteranno in carica a tempo determinato come quello del sindaco che li dovrà (dopo un anno dalle elezioni) nominare. Una discussione è attesa per il ‘nuovo’ articolo 98 che al primo comma prevede che…“Gli incarichi di direzione dei settori delle strutture di massima dimensione dell’Ente, comunque denominate, sono conferiti a tempo determinato dal Sindaco, sulla base della valutazione dei titoli professionali, delle precedenti esperienze lavorative interne ed esterne all’ente delle specifiche attitudini allo svolgimento della funzione dirigenziale”.

Il terzo comma entra più nel merito: ”Gli incarichi di direzione dei settori e delle strutture di massima dimensione dell’Ente si rinnovano entro sei mesi dall’entrata in carica del Sindaco e terminano alla scadenza del mandato del Sindaco, per qualsiasi causa. Al fine di garantire la naturale prosecuzione dell’attività amministrativa, i Dirigenti continuano ad esercitare le funzioni in regime di prorogatio per un periodo massimo di 45 giorni. Entro tale termine dovranno essere conferiti i nuovi incarichi”.

Le minoranze temono che la fretta dell’amministrazione Taddeo di modificare lo Statuto approvato nel 1999 serva, parallelamente alla successiva revisione del regolamento degli uffici e dei servizi, per avvicendare gli attuali dirigenti nei rispettivi ruoli apicali. Il tentativo operato di recente nei confronti della dirigente della Polizia Locale Rosanna Picano, attraverso la riorganizzazione degli uffici e dei servizi, non ha sortito gli effetti sperati al punto da essere impugnato dalla stessa Comandante davanti il Tar che si pronuncerà nella prima decade di novembre. E la maggioranza vuole anticipare il pronunciamento del Tar con la modifica in consiglio comunale dello Statuto del comune di Formia? Dall’esito della commissione “aggiornata” di mercoledì pomeriggio se ne saprà qualcosa di più.