Gaeta / Il consiglio comunale e il giallo sull’approvazione della delibera di bilancio consolidato

Attualità Gaeta

GAETA – Una delibera di giallo ha approvato venerdì il consiglio comunale di Gaeta. E che delibera…. La sua proposta aveva il numero 11437 che, datata il 7 settembre scorso, riguardava l’approvazione del bilancio consolidato per l’esercizio 2021, altro non che la somma del documento contabile del comune – da anni nel mirino delle minoranze per le sue “magie” finanziarie – e di quelli degli enti e società di cui è socia la stessa amministrazione Leccese, tra questi il consorzio industriale del Sud pontino, Acqualatina ed il consorzio di cui fa parte la farmacia comunale. Un alone di mistero si è creato quando, in occasione della trattazione dell’argomento, l’ex sindaco di Gaeta Silvio D’Amante faceva rilevare alla maggioranza come la discussione e l’approvazione di simili argomenti tecnici dovessero essere supportati dalla presenza in aule del dirigente proponente la delibera per svolgere in ruolo di “aiuto” all’intero consiglio comunale.

E’ intervenuto nella corretta discussione il consigliere di maggioranza Luca Gallinaro che, subentrato al dimissionario Giovanni Di Tucci (Lista Mitrano nel cuore), aveva molte ragioni per farlo: è il fratello della dirigente del dipartimento Programmazione economica e finanziaria del comune di Gaeta, Maria Veronica. Il consigliere Gallinaro recepiva l’istanza dell’ex sindaco D’Amante circa la necessità di avere un supporto in sula del dirigente proponente la delibera ma nel confronto dialettico spuntava un’anomalia, formale e sostanziale, che sarà oggetto di approfondimento da parte della Prefettura di Latina.

La proposta di delibera – com’è giusto che fosse – aveva due pareri positivi, tecnico e contabilità, ma con due firmatarie diverse: sul primo c’era il nome della segretaria generale del comune Patrizia Cinquanta (aveva titolo e competenza per farlo?), sul secondo, meno importante, era apposto quello della dirigente che avrebbe dovuto rilasciarlo anche sul primo, la dottoressa Maria Veronica Gallinaro.

E’ vero che l’incompetenza è un vizio di legittimità ? Perché la dottoressa Gallinaro sulle delibere che le competono sinora ha emesso il parere tecnico e di contabilità e sulla quella relativa il bilancio consolidato ha fatto il suo lavoro a metà ? In effetti la segretaria Cinquanta era titolare sino al 30 giugno di un decreto contenente la delega alle società partecipate. Possono essere considerati tali il Consorzio industriale, Acqualatina spa ed il consorzio di cui fa parte la farmacia comunale? Il consigliere D’Amante lo capirà nei prossimi giorni quando otterrà, da una specifica richiesta agli atti, copia dei decreti in vigore sulle nomine di cui sono state investite le dottoresse Cinquanta e Gallinaro.

Il consiglio comunale di Gaeta venerdì ha “bypassato” la querelle sulla mancata nomina delle commissioni consiliari a….quattro mesi ormai dalle elezioni amministrative. Ma questo ritardo è sempre più materia di scontro politico tra la bulgara maggioranza Leccese e l’ex sindaco Pds di Gaeta. Nel suo mirino c’è sempre la segretaria Cinquanta che ha inviato una richiesta di parere al Ministero degli Interni utilizzando gli uffici della Prefettura di Latina, la stessa che, pronunciandosi in merito, aveva consigliato il 27 luglio la neo amministrazione comunale di Gaeta a varare le commissioni purchè si rispettassero i criteri della rappresentatività e della proporzionalità delle forze politiche presenti in consiglio comunale.

La segretaria Cinquanta ha formulato un parere che non ha soddisfatto affatto D’Amante. Ha chiesto soltanto di verificare la circostanza in base alla quale possa essere la sola conferenza dei capigruppo (la cui partecipazione non è riservata al pubblico) a sostituire le commissioni che, se nominate con i criteri della rappresentatività e proporzionalità (11 componenti), assumerebbero la sembianza di un quasi….consiglio comunale. Ma D’Amante si è posto altre domande in questi giorni. Ma la dottoressa Cinquanta, nonostante fosse stata delegata a risolvere il problema sul varo delle commissioni da parte del consiglio, era titolata a chiedere un parere di legge quando il mittente sarebbe dovuto essere un organo di derivazione politica (il sindaco e soprattutto il presidente del consiglio comunale)? Ha allegato nella richiesta di parere copia dello Statuto del comune e del regolamento del consiglio comunale che apertamente legittimano (e tanto) la funzionalità delle commissioni ? Ma non sarà che il ricorso a questi tecnicismi serva – si chiede D’Amante – ad impedire il ruolo delle commissioni e dunque ad impedire la partecipazione delle forze politiche e civiche presenti in consiglio comunale nella gestione delle scelte per Gaeta?

Una di queste – la realizzazione del nuovo palazzetto dello sport in via Venezia – è approdata venerdì in consiglio e la maggioranza dalle minoranze è stata invitata a soprassedere nell’adozione di una seconda variante al Prg quando la prima deve essere ancora approvata favorevolmente dalla Regione Lazio. Il progetto approvato con la delibera consiliare 69 del 2014 prevedeva a favore della nuova struttura sportiva la realizzazione di 100 spettatori. La variante al Prg proposta nel 2021 prevede di aumentare a 390 il numero degli spettatori “utilizzando” alcune particelle del confinante ex stabilimento Avir, ora di proprietà del comune di Gaeta.

Il consigliere D’Amante per la disponibilità di queste porzioni di superfice ci sarebbe bisogno, invece, di un cambio di destinazione d’uso, da industriale a servizi: “Non siamo contrari assolutamente all’aumento degli spettatori da 100 a 390 per permettere allo Sporting Club di Gaeta di giocare finalmente in casa nel massimo campionato nazionale di pallamano ma il regolamento edilizio prevede per i parcheggi il 30% della superficie del lotto. Se il primo stralcio è stato approvato senza parcheggi, la normativa del Coni prevede dell’altro. Se tre persone su un’auto necessitano di una media di 20 metri quadrati di parcheggio, 390 spettatori presenti un giorno nel palazzetto avranno bisogno di 2900 metri quadrati per parcheggiare”.

Le minoranze chiedevano di ritirare il punto per scomputare le particelle interessate all’ampliamento del palazzetto per non sovrapporre due varianti e per recuperare gli standard per i parcheggi per “una più coerente viabilità in assenza del Put, il piano Urbano del Traffico. E invece la richiesta è stata respinta con la desolante e amara considerazione del consigliere D’Amante: “Gaeta sappia che non si stanno rispettando le regole urbanistiche. Le associazioni e società sportive avranno un giorno un nuovo palazzetto dello sport ma senza l’omologazione del Coni”.