GOLFO DI GAETA – “L’approvazione, da parte della giunta regionale, della carta vocazionale, nella quale si riconosce l’area del Golfo quale area sensibile, è un risultato importantissimo. Si tratta infatti del piano regolatore delle acque del Lazio nella quale sono individuate e mappate in modo dettagliato le zone di mare territoriale idonee e quelle precluse all’esercizio dell’attività di acquacoltura, mitilicoltura e piscicoltura e che rappresenta un supporto indispensabile per i Comuni chiamati a rilasciare le concessioni. Un risultato che arriva a seguito di un lavoro di pressing e vigilanza svolto in oltre un decennio dai consigli comunali dei Comuni del Golfo di Gaeta, a partire da quello di Formia, che sull’esigenza di tutelare quel patrimonio, in termini di sviluppo economico, turistico, sociale, che il mare rappresenta si sono sempre battuti”. Lo dichiara in una nota il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale del Lazio Giuseppe Simeone.
“Un risultato a cui, dal 2013, anno in cui sono stato eletto in consiglio regionale, abbiamo lavorato in ogni sede e con ogni strumento a disposizione attraverso interrogazioni, mozioni, ordini del giorno, emendamenti. Attraverso le richieste di chiarimenti e intervento rivolte agli assessori al ramo che si sono succeduti nelle due legislature a traino Zingaretti, Sonia Ricci, Carlo Hausmann ed oggi Enrica Onorati affinchè impedissero la realizzazione di impianti che avrebbero gravato negativamente sull’ambiente e sul turismo. La definizione della carta vocazionale è l’obiettivo raggiunto grazie ad un’azione corale e costante che in Regione Lazio è passata, solo per citarne alcuni, da un emendamento del 2016, che abbiamo presentato come Forza Italia alla legge sulle dimore storiche, riguardante proprio l’autorizzazione per gli impianti di acquacoltura e mitilicoltura sulla costa laziale che consente ai Comuni interessati di entrare nel merito delle decisioni esprimendo, ai fini del rilascio dell’autorizzazione per gli impianti di acquacoltura e mitilicoltura in mare, un parere tecnico sulla compatibilità dell’impianto con le attività turistiche ed economiche presenti nell’area. Che si è consolidata, nello stesso anno, nell’interrogazione a firma del Senatore di Forza Italia, Claudio Fazzone per impedire la realizzazione di nuovi impianti nell’area del Golfo di Gaeta quale area sensibile. Che affonda le sue radici, era il 2017, in una serie di interrogazioni, richieste di accesso agli atti, audizioni nella commissione consiliare competente e in un dettagliato e puntuale esposto alla Procura della Repubblica di Roma. Che è passato per la richiesta di istituzione e convocazione di un tavolo permanente di confronto per stabilire la strategia migliore, alla presenza di tutti gli Enti interessati, al fine di tutelare l’area del Golfo di Gaeta. Per arrivare nel 2021 alla richiesta di convocazione di una audizione urgente in commissione, a seguito dell’approvazione della deliberazione concernente i “Piani di Gestione dello Spazio Marittimo” nella quale per quanto atteneva al Golfo di Gaeta non risultava essere stata presa in alcuna considerazione la sua designazione quale area sensibile” – ricostruisce il Consigliere di Forza Italia.
E conclude: “In quel momento è iniziato quello che potremmo definire il rush finale che ha consentito di arrivare, tramite la costante analisi delle tempistiche e degli atti propedeutici, all’approvazione di questo atto che consente finalmente di tutelare l’area del Golfo di Gaeta e che consentirà di procedere alle delocalizzazioni degli impianti ancora esistenti che sin troppi danni hanno causato in questi anni. Spiace solo constatare che, a fronte di un risultato raggiunto nell’interesse delle nostre comunità grazie all’interesse e all’impegno di tutti, qualcuno continui a prendersi meriti che non ha sbandierando obiettivi raggiunti con un lungo, costante, certosino, lavoro, svolto da altri. Qualcuno che, dopo aver amministrato per circa tre anni Formia con i risultati devastanti che sono ancora sotto gli occhi di tutti, dopo essere stato sonoramente bocciato dai cittadini, continua in modo maldestro a sgomitare pur di trovare anche uno scampolo di visibilità. Qualcuno che sta usando sistematicamente la tecnica del Cuculo cercando di raggiungere il massimo risultato con il minimo, diremmo nullo, sforzo. Il ‘parassitismo di cova’ per fortuna non inciderà sul futuro dell’area del Golfo di Gaeta che da oggi potrà finalmente iniziare a progettare il proprio futuro riappropriandosi di quel tesoro che il mare e l’ambiente rappresentano”.