Formia / Ospedale “Dono Svizzero”, visita dell’On. Trano: “criticità di una struttura vecchissima”

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FORMIA – L’Onorevole Raffaele Trano (Alternativa) ha compiuto ieri la visita programmata presso l’ospedale “Dono Svizzero” di Formia. L’iniziativa del Deputato è giunta a seguito di segnalazioni, tra cui in particolare una legata al reparto dialisi, da cui ha deciso di iniziare la sua ispezione.  Sulla visione d’insieme della struttura l’On. Trano non usa mezzi termini e la definisce “di vecchissima concezione che il dramma della recente pandemia ha reso ancor più di difficile fruizione”. 

“La principale difficoltà dell’ispezione  – racconta il Deputato di Alternativa – è consistita proprio nell’accedere ai reparti, collegati l’uno con l’altro da percorsi promiscui che gli stessi operatori attraversano insieme ai pazienti Covid e non Covid dandosi una voce per non intrecciarsi. Altre difficoltà sono state dovute ad un ingresso fatiscente e transennato. Insieme al dottor Ciarlo ed agli altri di dirigenti medici, abbiamo dovuto spesso cambiare percorso o trattenerci a lungo in alcune aree aspettando che si liberasse il passaggio. Questa è la modernità di un Dea di primo livello, dove i casi di emergenza sono all’ordine del giorno”.

Il primi reparto visitato, dunque, è stato quello “Dialisi”, oggetto di una denuncia sui socil network – nei giorni scorsi  – da parte di una cittadina, di cui lo stesso On. Trano si era fatto portavoce e, ad oggi, racconta: “la visita è iniziata dal reparto di dialisi dove ho potuto constatare che, a seguito delle mie denunce, le stanze sono state risistemate, anche se due letti nella stanza per gli acuti erano rotti (una fonte proprio durante la visita mi ha detto che ce n’erano alcune chiuse da sei mesi), mentre sono stati creati due posti auto per le ambulanze, sicuramente insufficienti ad accogliere i numerosi mezzi di accompagnamento dei dializzati. Dal sopralluogo viene riconfermato anche che la stanza citata nella mia segnalazione é effettivamente uno spogliatoio e non un magazzino. In reparto i monitor – mi hanno assicurato – non sono rotti, ma in pratica quasi inutilizzati per problemi di segnale, mentre il Wi-Fi per i pazienti ed i loro familiari è totalmente assente. Con il risultato che, durante la lunghissima terapia, questi malati cronici trascorrono ore isolati dal mondo. A breve tre contratti a tempo determinato saranno sostituiti da contratti a tempo indeterminato, ma comunque il personale in servizio rimane sottodimensionato tanto che si continua a ricorrere massicciamente a personale medico libero professionista”.

“Questa piaga  – racconta ancora  – presente in gran parte dei reparti occupa risorse finanziarie importanti che potrebbero essere invece destinate a lavoratori dipendenti, attraverso incentivi inseriti ad esempio nel salario accessorio. Le scoperture rispetto alla pianta organica aumentano nel pronto soccorso, ma l’ASL ha cercato in ogni modo di minimizzare questo tema sollevato da diversi mesi dalla Uil FPL, dall’Usb e da altri sindacati. L’età media dei lavoratori è molto elevata e costringerli agli straordinari o al lavoro notturno vorrebbe dire aumentare le possibilità di errore; lo stesso vale per il laboratorio analisi, i cui turni sono stati definiti recentemente infernali”.

Tra le altre cose che l’Onorevole racconta nella sua nota a margine della visita, c’è la verifica in merito alla risonanza magnetica, che “é stata finalmente riattivata ma purtroppo funziona soltanto un giorno a settimana e solo per i pazienti interni”.

Ed infine annuncia: “Tornerò a breve a verificare la funzionalità di questo ospedale sperando di ritrovare anche la prossima volta la ditta che compie in tempo reale la sanificazione del piazzale antistante l’ingresso principale”.