Formia / Ospedale “Dono Svizzero”: ridotta l’attività chirurgica dal 1 luglio al 31 agosto

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FORMIA –  E’ pressoché dimezzata l’attività chirurgica – o più precisamente le sedute operatorie di elezione, quelle programmate nel tempo – dal 1 luglio al 31 agosto presso l’ospedale Dono Svizzero di Formia. La conferma, dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi, è arrivata dal direttore sanitario del polo ospedaliero sud dell’Asl Giuseppe Ciarlo che ha motivato la sua circolare per alcune ragioni: innanzitutto per la carenza del personale medico ed infermieristico legata alle ferie estive e al Covid 19 che ha colpito negli ultimi medici alcuni servizi. Gli organici sono ridotti all’osso: i chirurghi attualmente in servizio sono 8, 2 svolgono l’attività prettamente chirurgica, i rimanenti sei sono “aiuti”. Per non incorrere in disservizi, ai danni dell’incolumità degli stessi pazienti, la direzione sanitaria del “Dono Svizzero” ha deciso di annullare le sessioni chirurgiche d’elezione previste nel pomeriggio, di confermare quelle del mattino e l’attività dell’equipè chirurgica per le sole urgenze. Il direttore sanitario Giuseppe Ciarlo non drammatizza: “La situazione è migliorata rispetto allo scorso anno – ha detto – quando l’attività d’elezione d’estate venne di fatto soppressa e garantita solo l’urgenza”.

L’Asl sulla chiusura dell’ambulatorio di diagnostica vascolare mette le mani avanti: i quattro medici, provenienti da altre sedi, hanno deciso di rinunciare loro stessi all’attività extra moenia. Ma un’altra tegola si sta abbattendo sulla funzionalità del più importane ospedale del Golfo. Mancano i medici per svolgere l’attività chirurgica e, di conseguenza, si sta penando di ridurre di un terzo i posti letto della chirurgia in un periodo, l’estate, in cui la popolazione residente quadruplica. Niente male

Un altro fronte caldo è il laboratorio analisi del Dono Svizzero che deve rispondere ad una vasta utenza (effettua 500mila esami l’anno)– soprattutto d’estate – a fronte di un organico sottodimensionato. Fa affidamento soltanto su 6 tecnici sanitari a tempo indeterminato, di cui 2 fruitori di legge 104 e 1 in aspettativa fino a settembre 2022; su 2 tecnici a tempo determinato, di cui uno con turni di 6 ore e un altro in ALPI al 50%. La situazione è diventata non più tollerabile e farsene portavoce è stata l’Unione sindacale di base che ha svolto diverse assemblee con il personale “superstite” per affrontare le principali criticità del laboratorio analisi del “Dono Svizzero”, acuite dal piano ferie sì ma anche dalla grande domanda di esami giornalieri da compiere. Da qui la richiesta di un incontro ai vertici aziendali dell’Asl, un’istanza condivisa da un’altra importante organizzazione sindacale, la Funzione Pubblica provinciale della Uil, che ha avviato una moratoria per sbloccare il piano assunzioni.

Di queste ed altre emergenze si era occupato, a più riprese, l’ex sindaco di Formia Paola Villa che chiama direttamente in causa la direttrice generale dell’Asl Silvia Cavalli: “Non può restare ancora con le mani in mano, ora si sta veramente toccando il fondo e i servizi sanitari offerti dall’unico ospedale del sud pontino stanno diventando inefficaci e inconsistenti, tanto da mettere in pericolo la vita delle persone. Qui si lotta per il diritto a vivere, quello alla salute, che è ormai naufragato da un po’, da quando la politica gioca a scacchi per mettere i direttori generali secondo le correnti di partito (tutti i partiti, nessuno escluso), da quando i concorsi servono ad accontentare i politicanti territoriali, da quando i trasferimenti interregionali degli infermieri e dei medici vengono ottenuti solo per amicizie politiche e “consolidare” maggioranze consiliari e soprattutto da quando i privati, pur essendo investiti da indagini e querele, con la scusa del “convenzionato” tolgono i soldi al pubblico e fanno business”.