Ponza / Insediato il Consiglio comunale, varata la Giunta: parla il neo-sindaco Francesco Ambrosino

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PONZA – Archiviati due adempimenti di legge che sono stati l’insediamento del rinnovato consiglio comunale ed il varo della Giunta municipale, il neo sindaco di Ponza Francesco Ambrosino, dopo il 55% dei voti ottenuti il 12 giugno, ha deciso di recarsi subito a Roma per creare alcuni “ponti” e canali istituzionali con l’obiettivo di far fronte ad una palese situazione di difficoltà trovata nel palazzo municipale.

Sindaco, lei sostiene che il tempo dovrà aiutarla. Ma, mi scusi, cosa ha trovato?  “La situazione, lo ammetto, non è delle migliori. Abbiamo trovato numerosi pagamenti non effettuati, abbiamo trovato diversi decreti ingiuntivi, molti non opposti, abbiamo trovato commissariamenti ad acta. È una situazione che, più o meno, conoscevamo e immaginavamo. Certamente abbiamo trovato grossi macigni e dobbiamo cercare di risolverli. Quindi tanti tanti pagamenti non fatti ma non immaginavamo che tante situazioni fossero rimaste inevase, come i numerosi pagamenti“.

 Lei è stato un apprezzato assessore ai Lavori Pubblici, quindi il suo compito di rilanciare l’isola sul piano infrastrutturale non parte col freno tirato. Concorda? “Ponza ha necessità e urgenza di interventi diversi rispetto a quelli sinora eseguiti. Dobbiamo mettere in protezione il porto, cercare di ripararlo dai mari e dai venti di levante, cercare di organizzare una raccolta differenziata degna di questo nome e abbiamo la necessità di realizzare una isola ecologica. Sono cose normali in luoghi con ambizioni e mentalità turistiche ma sembra difficili da realizzarle a Ponza. E’ nostra intenzione riprendere le fila del porto turistico nella frazione de Le Forna. Questi sono i progetti a lungo termine, quelli che vorremmo realizzare, o comunque mettere in cantiere, da qui ai cinque anni di mandato”.

Ma l’estate è già iniziata. Forse anticipatamente rispetto al solito? “Le dico con assoluta sincerità che avremmo preferito che le elezioni si svolgessero in ottobre. Così non è stato e ora dobbiamo fronteggiare le cose più semplici, ma allo stesso tempo quelle che ti impegnano molto di più. Abbiamo una stagione da portare avanti, siamo entrati in piena stagione turistica e quindi abbiamo a che fare con tutte le problematiche legate alla convivenza del turismo e dei servizi connessi”.

Quali, mi scusi? “Dobbiamo dare risposte anche ale piccole cose, dalla lampadina che non funziona al manto stradale sconnesso, dagli orari dei trasporti, all’approvvigionamento dei carburanti, argomento che sembra una banalità ma che per un’isola, come la nostra, è una tematica fondamentale. Se non è stata organizzata per tempo, e non è stato fatto, abbiamo a che fare con questa difficoltà operativa quotidiana: i rifornitori ci chiamano per dirci che non hanno carburante, che il trasportatore ha problemi, che il mezzo di trasporto, ovvero la compagnia di navigazione, la Laziomar, ha i posti occupati e quindi non siamo in grado di portare l’autobotte, la cisterna, sull’isola. Cose che sembrano banali ma che però coinvolgono e ci assorbono le giornate”.

 Quest’anno a Ponza non è stata consegnata la bandiera blù. E’ vero che l’isola sconti ritardi vistosi sul ciclo dei rifiuti? “Purtroppo è così. Una mia priorità è tentare di risolvere quel macro-problema, quel gigantesco problema, che lascia alla visione dei nostri ospiti un’isola sporca, disorganizzata, con i cassonetti che tracimano di rifiuti. Ho subito contattato la ditta dei rifiuti che mi lamentava il mancato pagamento di quanto dovuto. Ho immediatamente instaurato un rapporto di collaborazione e di cordialità. Ho chiesto di dimenticare quanto accaduto nei passati cinque anni perché noi siamo persone diverse e vogliamo riconoscere il lavoro fatto e per il quale deve essere pagata. A fronte del mio impegno a fare un piano di rientro ho chiesto di avere un’isola più pulita e più organizzata, dove la pulizia venga svolta in maniera regolare e dove lo svuotamento dei cestini e anche dei getta carte venga fatto sistematicamente”.

 Dal ciclo dei rifiuti a quello della depurazione il passo è breve, non concorda? “Che negli ultimi due anni non funzioni e lascia cattivi odori su tutto il territorio portuale è un fatto risaputo. Ho subito convocato i vertici di Acqualatina con cui abbiamo sottoscritto una sorta di protocollo d’intesa dove l’ente gestore si loro si impegnava a sistemare alcune cose. Noi faremo la nostra parte, anche sensibilizzando i nostri operatori, in particolar modo i ristoratori, spiegando loro che gli oli esausti non vanno buttati nelle fogne poiché creano problemi al sistema di depurazione. Anche Acqualatina però si deve impegnare, di più e meglio, sistemando il depuratore che oggettivamente ha dei problemi e ne crea ulteriori a tutta la cittadinanza e a quanti vengono sull’isola in vacanza”.

Sindaco Ambrosino, lei ha una particolare sensibilità culturale sull’importanza dei fondi del Pnrr per le isole minori . Ma non è tutto oro quello che luccica. Perchè secondo lei? “I Comuni, specialmente quelli piccoli come il mio, non hanno professionalità interne capaci di interloquire con le istituzioni superiori come Regione, ministero e ancora meno con la Comunità europea. È quindi difficile che loro poi alla fine siano in grado di reperire questi fondi, fondi che servano realmente al territorio”.

Cosa propone in alternativa, infine? “Qui servirebbe veramente un’unione di sindaci che facciano capire che questi soldi devono essere spesi sul territorio. E dovrebbero essere loro ad andare a individuare i settori di riferimento dove far confluire questi fondi. E non credo che questo accada sempre”.